Il volume riconosce nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo il prodotto d’una specifica esperienza politica e culturale, perfezionatasi in Occidente, ed in particolare nel suo pensiero liberale, o socialdemocratico liberale (sebbene oggi i diritti umani ricorrano come strumento di persuasione nella retorica di tutti gli schieramenti politici). L'autrice ritiene, tuttavia, riduttivo ed insoddisfacente analizzare il tema dei diritti umani in modo tanto antitetico, soprattutto alla luce delle interpretazioni dogmatiche che i due orientamenti sono venuti oggi assumendo: universalismo come ideologia assolutisticaed etnocentrica delle gerarchie cattoliche e della destra americana con la sua dottrina della superiorità della civiltà occidentale, e relativismo come nemico assoluto dell’umanità, accettazione radicale ed incondizionata d’ogni manifestazione culturale, comprese le più “spregevoli”. L'autrice tenta, al contrario, di riconoscere una parte di merito ad entrambe le “posture” (Rivera, 2008:22), e le loro possibili connessioni a prescindere dalle attuali e non sempre corrette estremizzazioni.
Diritti umani e diversità culturale. Percorsi internazionali di un dibattito incandescente.
Giorgia Decarli
2012-01-01
Abstract
Il volume riconosce nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo il prodotto d’una specifica esperienza politica e culturale, perfezionatasi in Occidente, ed in particolare nel suo pensiero liberale, o socialdemocratico liberale (sebbene oggi i diritti umani ricorrano come strumento di persuasione nella retorica di tutti gli schieramenti politici). L'autrice ritiene, tuttavia, riduttivo ed insoddisfacente analizzare il tema dei diritti umani in modo tanto antitetico, soprattutto alla luce delle interpretazioni dogmatiche che i due orientamenti sono venuti oggi assumendo: universalismo come ideologia assolutisticaed etnocentrica delle gerarchie cattoliche e della destra americana con la sua dottrina della superiorità della civiltà occidentale, e relativismo come nemico assoluto dell’umanità, accettazione radicale ed incondizionata d’ogni manifestazione culturale, comprese le più “spregevoli”. L'autrice tenta, al contrario, di riconoscere una parte di merito ad entrambe le “posture” (Rivera, 2008:22), e le loro possibili connessioni a prescindere dalle attuali e non sempre corrette estremizzazioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.