La smisurata produzione giornalistica e letteraria di Giovanni Comisso è indagabile seguendo il filo conduttore che lega indissolubilmente Comisso alla propria terra d’origine, il Veneto. Numerosi sono gli elzeviri a tema paesaggistico che egli dedica alla città di Chioggia, a Verona, alle Dolomiti bellunesi. Il Veneto è il territorio favorito da Comisso e fa da scenario a buona parte dei romanzi e racconti dello scrittore trevigiano (si pensi per esempio ai Due compagni, che molto colpì Pier Paolo Pasolini); per non dire della produzione diaristica comissiana, sfociata in quelle Mie stagioni che ancorano il vissuto di Comisso al fondale sabbioso dell’Adriatico come alla rocciosa cima del monte Grappa. Il Veneto e la società veneta sono aspetti centrali nell’opera omnia dell’Autore, e assumono tratti davvero singolari quando egli si dedica alla ricostruzione di quella che potremmo definire, con azzardo, una ‘preistoria’ dei veneti, cercandone traccia nel secolo XVIII, durante il canto del cigno della Repubblica di Venezia. Attraverso le carte d’archivio edite-inedite e gli articoli di giornale conservati con note manoscritte presenti del Fondo Comisso custodito presso la Biblioteca comunale di Treviso, il contributo cercherà di gettare nuova luce sulla figura di Comisso editore, studioso, che attraverso le riferte degli agenti segreti veneziani del Settecento, le relazioni degli ambasciatori veneti e la traduzione della Storia della mia vita di Giacomo Casanova, prova a riallacciare un filo rosso che lo leghi nuovamente e con ancor più sicurezza alle radici della propria storia.
Comisso editore: percorsi nel Settecento veneziano
Emilio Boaretto
2023-01-01
Abstract
La smisurata produzione giornalistica e letteraria di Giovanni Comisso è indagabile seguendo il filo conduttore che lega indissolubilmente Comisso alla propria terra d’origine, il Veneto. Numerosi sono gli elzeviri a tema paesaggistico che egli dedica alla città di Chioggia, a Verona, alle Dolomiti bellunesi. Il Veneto è il territorio favorito da Comisso e fa da scenario a buona parte dei romanzi e racconti dello scrittore trevigiano (si pensi per esempio ai Due compagni, che molto colpì Pier Paolo Pasolini); per non dire della produzione diaristica comissiana, sfociata in quelle Mie stagioni che ancorano il vissuto di Comisso al fondale sabbioso dell’Adriatico come alla rocciosa cima del monte Grappa. Il Veneto e la società veneta sono aspetti centrali nell’opera omnia dell’Autore, e assumono tratti davvero singolari quando egli si dedica alla ricostruzione di quella che potremmo definire, con azzardo, una ‘preistoria’ dei veneti, cercandone traccia nel secolo XVIII, durante il canto del cigno della Repubblica di Venezia. Attraverso le carte d’archivio edite-inedite e gli articoli di giornale conservati con note manoscritte presenti del Fondo Comisso custodito presso la Biblioteca comunale di Treviso, il contributo cercherà di gettare nuova luce sulla figura di Comisso editore, studioso, che attraverso le riferte degli agenti segreti veneziani del Settecento, le relazioni degli ambasciatori veneti e la traduzione della Storia della mia vita di Giacomo Casanova, prova a riallacciare un filo rosso che lo leghi nuovamente e con ancor più sicurezza alle radici della propria storia.File | Dimensione | Formato | |
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