Il presente progetto di ricerca si inserisce nel contesto del sistema giudiziario inteso come «l’insieme degli organi dello Stato chiamati a quello che in termini tecnici è detto ius dicere, cioè assumere una decisione su una determinata controversia secondo le regole del diritto» (Consiglio Superiore della Magistratura). Nello specifico si è scelto di prendere in esame il sistema della giustizia minorile italiana e la sua capacità di accogliere e gestire le differenze indagando le competenze pedagogiche interculturali (CI) dei suoi professionisti. Nella prima parte del presente lavoro si introduce il quadro teorico e il contesto di riferimento. Ad una breve panoramica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza segue la presentazione del sistema della giustizia minorile, delle sue componenti e caratteristiche, e dei principali cambiamenti dovuti alla riforma. Si prosegue con un affondo sul rapporto tra diritti e cultura e sulla gestione delle differenze culturali nel sistema della giustizia. L’ultima parte riguarda le competenze interculturali. A partire da una rapida disamina sul concetto di competenza, vengono introdotti i temi chiave per la ricerca: pedagogia e approccio interculturale; competenze interculturali e modelli; apprendimento degli adulti e profili professionali. Nella seconda parte il focus si sposta sulla ricerca, che si propone di indagare le CI utilizzate dagli operatori della giustizia minorile (giudici, giudici onorari, avvocati, etc.) nella relazione professionale con minorenni con background migratorio, con un’attenzione particolare verso i percorsi formativi di supporto allo sviluppo delle CI. Visto il focus sulla dimensione della diversità, la presente ricerca è elaborata all’interno del paradigma epistemologico della pedagogia interculturale (Cohen-Emerique, 2017; Portera, 2013). Gli altri principali paradigmi epistemologici all'interno dei quali si sviluppa la ricerca sono la competenza interculturale (Deardorff, 2006; Barrett, 2012), l’approccio basato sui diritti (Premoli, 2012) e l'interazionismo simbolico (Mead, 1934; Blumer, 1969). La metodologia della ricerca si basa sui principi della ricerca naturalista (Guba & Lincoln, 1985) in cui il ricercatore è anche strumento di esplorazione e conoscenza (Sorzio, 2015). In questo tipo di ricerca la ricorsività è centrale, il disegno è flessibile e non richiede scelte date per definitive (Benozzo e Priola, 2022) e si privilegia l'uso di metodi qualitativi. Per favorire molteplici prospettive del fenomeno indagato si è definito un disegno di ricerca di tipo qualitativo in cui è stato inserito uno strumento quantitativo. Gli strumenti principali sono stati: interviste semi-strutturate, questionario e focus group. Tra i risultati della ricerca trovano spazio la classificazione delle competenze pedagogiche interculturali degli operatori della giustizia minorile, i temi principali in merito all’approccio interculturale nei contesti della giustizia minorile, il profilo dell’operatore interculturale della giustizia minorile e il modello di competenze interculturali per spinte e tensioni. Tali risultati possono fungere da punto di partenza per sviluppare percorsi formativi a supporto della specializzazione non solo dei singoli operatori ma anche dell’intero sistema della giustizia minorile, così come auspicato dal CSM. Inoltre in linea con la vocazione della ricerca di guidare la pratica producendo conoscenze che consentano di risolvere i problemi (Mortari, 2012), possono essere utilizzati per individuare strategie e strumenti utili nella gestione dei rapporti con minorenni portatori di differenze identitarie e culturali in un sistema contraddistinto dal pluralismo. Infine, i risultati sono utili anche per documentare quelle pratiche che rischiano di andare perse a seguito della nuova riforma della giustizia minorile (Legge delega 206/2021), che prevede il ricorso al giudice monocratico in molti degli ambiti in cui finora ha operato un'équipe multidisciplinare.

Giustizia minorile e differenze culturali. Ricerca sulle competenze pedagogiche interculturali degli operatori.

Salvadori Elisa Maria Francesca
2024-01-01

Abstract

Il presente progetto di ricerca si inserisce nel contesto del sistema giudiziario inteso come «l’insieme degli organi dello Stato chiamati a quello che in termini tecnici è detto ius dicere, cioè assumere una decisione su una determinata controversia secondo le regole del diritto» (Consiglio Superiore della Magistratura). Nello specifico si è scelto di prendere in esame il sistema della giustizia minorile italiana e la sua capacità di accogliere e gestire le differenze indagando le competenze pedagogiche interculturali (CI) dei suoi professionisti. Nella prima parte del presente lavoro si introduce il quadro teorico e il contesto di riferimento. Ad una breve panoramica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza segue la presentazione del sistema della giustizia minorile, delle sue componenti e caratteristiche, e dei principali cambiamenti dovuti alla riforma. Si prosegue con un affondo sul rapporto tra diritti e cultura e sulla gestione delle differenze culturali nel sistema della giustizia. L’ultima parte riguarda le competenze interculturali. A partire da una rapida disamina sul concetto di competenza, vengono introdotti i temi chiave per la ricerca: pedagogia e approccio interculturale; competenze interculturali e modelli; apprendimento degli adulti e profili professionali. Nella seconda parte il focus si sposta sulla ricerca, che si propone di indagare le CI utilizzate dagli operatori della giustizia minorile (giudici, giudici onorari, avvocati, etc.) nella relazione professionale con minorenni con background migratorio, con un’attenzione particolare verso i percorsi formativi di supporto allo sviluppo delle CI. Visto il focus sulla dimensione della diversità, la presente ricerca è elaborata all’interno del paradigma epistemologico della pedagogia interculturale (Cohen-Emerique, 2017; Portera, 2013). Gli altri principali paradigmi epistemologici all'interno dei quali si sviluppa la ricerca sono la competenza interculturale (Deardorff, 2006; Barrett, 2012), l’approccio basato sui diritti (Premoli, 2012) e l'interazionismo simbolico (Mead, 1934; Blumer, 1969). La metodologia della ricerca si basa sui principi della ricerca naturalista (Guba & Lincoln, 1985) in cui il ricercatore è anche strumento di esplorazione e conoscenza (Sorzio, 2015). In questo tipo di ricerca la ricorsività è centrale, il disegno è flessibile e non richiede scelte date per definitive (Benozzo e Priola, 2022) e si privilegia l'uso di metodi qualitativi. Per favorire molteplici prospettive del fenomeno indagato si è definito un disegno di ricerca di tipo qualitativo in cui è stato inserito uno strumento quantitativo. Gli strumenti principali sono stati: interviste semi-strutturate, questionario e focus group. Tra i risultati della ricerca trovano spazio la classificazione delle competenze pedagogiche interculturali degli operatori della giustizia minorile, i temi principali in merito all’approccio interculturale nei contesti della giustizia minorile, il profilo dell’operatore interculturale della giustizia minorile e il modello di competenze interculturali per spinte e tensioni. Tali risultati possono fungere da punto di partenza per sviluppare percorsi formativi a supporto della specializzazione non solo dei singoli operatori ma anche dell’intero sistema della giustizia minorile, così come auspicato dal CSM. Inoltre in linea con la vocazione della ricerca di guidare la pratica producendo conoscenze che consentano di risolvere i problemi (Mortari, 2012), possono essere utilizzati per individuare strategie e strumenti utili nella gestione dei rapporti con minorenni portatori di differenze identitarie e culturali in un sistema contraddistinto dal pluralismo. Infine, i risultati sono utili anche per documentare quelle pratiche che rischiano di andare perse a seguito della nuova riforma della giustizia minorile (Legge delega 206/2021), che prevede il ricorso al giudice monocratico in molti degli ambiti in cui finora ha operato un'équipe multidisciplinare.
2024
pedagogia interculturale, competenze interculturali, giustizia minorile
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1126420
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