Jacopo Mazzonelli suona, crea e compone. Compone con la musica o, per megliodire, con oggetti, elementi, frammenti tratti da quel mondo, assemblati per raccontarealtre storie e visioni, che con la musica hanno a che fare seppur in un rapportonon esclusivo. Le sue opere sono da osservare, da capire, da esperire, talvoltada suonare. Che Mazzonelli sia una sorta di alchimista della musica lo si capiscevisitando il suo studio. Oggetti sparsi, pezzi di strumenti destinati per sempre alsilenzio, elementi scorporati tratti da violini o pianoforti, ordinati e classificati incassettiere o accatastati con cura, in attesa di divenire altro. Lo studio ha un chedel luogo creativo, tra l’astratto e il concettuale, inondato di luce naturale enfatizzatadal biancore delle pareti, e un che della bottega dell’artigiano, con attrezzi delmestiere che immagineresti presso un falegname o un fabbro.
Jacopo Mazzonelli. Double silence
Jessica Bianchera;Richard Martin;
2023-01-01
Abstract
Jacopo Mazzonelli suona, crea e compone. Compone con la musica o, per megliodire, con oggetti, elementi, frammenti tratti da quel mondo, assemblati per raccontarealtre storie e visioni, che con la musica hanno a che fare seppur in un rapportonon esclusivo. Le sue opere sono da osservare, da capire, da esperire, talvoltada suonare. Che Mazzonelli sia una sorta di alchimista della musica lo si capiscevisitando il suo studio. Oggetti sparsi, pezzi di strumenti destinati per sempre alsilenzio, elementi scorporati tratti da violini o pianoforti, ordinati e classificati incassettiere o accatastati con cura, in attesa di divenire altro. Lo studio ha un chedel luogo creativo, tra l’astratto e il concettuale, inondato di luce naturale enfatizzatadal biancore delle pareti, e un che della bottega dell’artigiano, con attrezzi delmestiere che immagineresti presso un falegname o un fabbro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.