The primacy of perception. Un altro paesaggio si inserisce nell’ambito dell’ampia azione di diffusione artistica sul territorio che la Chiesa di San Barnaba a Bondo (Sella Giudicarie) assolve dai primi anni Duemila, anche grazie alla sinergia e alla collaborazione tra l'amministrazione comunale e importanti realtà del mondo dell’arte contemporanea, come il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che nel 2018 aveva portato in questi spazi i capolavori di tre artisti storici come Richard Long, Eliseo Mattiacci, Dacia Manto Asterina con la mostra Uomo, Natura, Cosmo e che ora patrocina un nuovo progetto espositivo interamente dedicato a due figure emergenti della ricerca artistica contemporanea: Giulia Dall’Olio e Jacopo Mazzonelli. Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si avvale del disegno e della pittura per indagare il fenomeno dell’antropizzazione. Le sue opere rappresentano una natura potente che esplode rigogliosa senza alcuna imposizione o vincolo di espansione. Infiniti dettagli e segni quasi indecifrabili prendono vita all’interno dei lavori dell’artista, si fanno metafora dell’azione antropica e conducono a una riflessione sull’invisibile, sulla spiritualità di una Natura che muta e si evolve costantemente cercando di vincere, nel tempo, le conseguenze di questo fenomeno. L’approccio alla carta e alla tavola diventa per Dall’Olio un esercizio concreto di riconnessione con il sé più profondo; la natura è per lei il segno di una ricerca intima che non ha forme precise, ma che risulta continuamente in evoluzione. Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. La sua ricerca si avvale di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline. Lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Al centro del suo interesse ci sono il “gesto musicale”, le indagini sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo, la fisica del suono. Il percorso espositivo di The primacy of perception. Un altro paesaggio nella Chiesa di San Barnaba si articola sia nella zona della navata che nell’area dell’altare e delle sacrestie e si propone di indagare la relazione dialettica tra visibile e non visibile, palpabile e impalpabile, idea e materia, che diversamente accomuna la ricerca dei due artisti: seppure gli esiti formali del loro lavoro testimonino approcci agli antipodi - l’una concentrata su un segno di matrice informale che si esplica principalmente nel disegno e nella pittura, l’altro impegnato in una complessa operazione concettuale di trasformazione dell’oggetto musicale in opera d’arte con estrema pulizia e sintesi dei mezzi - entrambi ragionano sulla trasposizione in materia tangibile di qualcosa che sta al di là della percezione visiva. The primacy of perception, mutuando da Maurice Merleau-Ponty il titolo di uno dei suoi scritti più famosi - Fenomenologia della percezione – traccia una linea in crescendo che gioca sottilmente sull’ambiguità tra ciò che è manifesto e ciò che è sotteso, immaginando una diversa ipotesi di paesaggio che è indagine interiore per Dall’Olio ed esplorazione della tridimensionalità del suono per Mazzonelli. In continuità e in armonia con il programma espositivo della Chiesa di San Barnaba - da sempre attenta alla relazione tra uomo, natura e territorio - la mostra percorre così “un altro paesaggio”, riconnettendosi alla dimensione spirituale dello spazio sacro: un paesaggio immateriale, che si colloca al di là della percezione sensibile pur trovando nella concretezza fisica delle opere il primo veicolo di accesso per una riflessione intellettuale che indaga le regioni più impalpabili del pensiero. In due monografie gemelle si indaga e si approfondisce il lavoro dei due artisti sia attraverso un testo critico della curatrice, Jessica Bianchera, sia attraverso ulteriori contributi di storici dell'arte, critici e curatori.
Giulia Dall'Olio. The primacy of perception.
Jessica Bianchera
Writing – Original Draft Preparation
;
2020-01-01
Abstract
The primacy of perception. Un altro paesaggio si inserisce nell’ambito dell’ampia azione di diffusione artistica sul territorio che la Chiesa di San Barnaba a Bondo (Sella Giudicarie) assolve dai primi anni Duemila, anche grazie alla sinergia e alla collaborazione tra l'amministrazione comunale e importanti realtà del mondo dell’arte contemporanea, come il Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, che nel 2018 aveva portato in questi spazi i capolavori di tre artisti storici come Richard Long, Eliseo Mattiacci, Dacia Manto Asterina con la mostra Uomo, Natura, Cosmo e che ora patrocina un nuovo progetto espositivo interamente dedicato a due figure emergenti della ricerca artistica contemporanea: Giulia Dall’Olio e Jacopo Mazzonelli. Giulia Dall’Olio (Bologna, 1983) si avvale del disegno e della pittura per indagare il fenomeno dell’antropizzazione. Le sue opere rappresentano una natura potente che esplode rigogliosa senza alcuna imposizione o vincolo di espansione. Infiniti dettagli e segni quasi indecifrabili prendono vita all’interno dei lavori dell’artista, si fanno metafora dell’azione antropica e conducono a una riflessione sull’invisibile, sulla spiritualità di una Natura che muta e si evolve costantemente cercando di vincere, nel tempo, le conseguenze di questo fenomeno. L’approccio alla carta e alla tavola diventa per Dall’Olio un esercizio concreto di riconnessione con il sé più profondo; la natura è per lei il segno di una ricerca intima che non ha forme precise, ma che risulta continuamente in evoluzione. Jacopo Mazzonelli (Trento, 1983) realizza sculture, assemblaggi e installazioni che indagano l’ampia zona di confine tra arti visive e musica. La sua ricerca si avvale di tecniche e metodologie mutuate da diverse discipline. Lavorando sull’interpretazione e sulla visualizzazione della dimensione sonora, l’artista si confronta con strumenti che destruttura, trasforma e ricompone. Al centro del suo interesse ci sono il “gesto musicale”, le indagini sulla percezione del ritmo e del divenire del tempo, la fisica del suono. Il percorso espositivo di The primacy of perception. Un altro paesaggio nella Chiesa di San Barnaba si articola sia nella zona della navata che nell’area dell’altare e delle sacrestie e si propone di indagare la relazione dialettica tra visibile e non visibile, palpabile e impalpabile, idea e materia, che diversamente accomuna la ricerca dei due artisti: seppure gli esiti formali del loro lavoro testimonino approcci agli antipodi - l’una concentrata su un segno di matrice informale che si esplica principalmente nel disegno e nella pittura, l’altro impegnato in una complessa operazione concettuale di trasformazione dell’oggetto musicale in opera d’arte con estrema pulizia e sintesi dei mezzi - entrambi ragionano sulla trasposizione in materia tangibile di qualcosa che sta al di là della percezione visiva. The primacy of perception, mutuando da Maurice Merleau-Ponty il titolo di uno dei suoi scritti più famosi - Fenomenologia della percezione – traccia una linea in crescendo che gioca sottilmente sull’ambiguità tra ciò che è manifesto e ciò che è sotteso, immaginando una diversa ipotesi di paesaggio che è indagine interiore per Dall’Olio ed esplorazione della tridimensionalità del suono per Mazzonelli. In continuità e in armonia con il programma espositivo della Chiesa di San Barnaba - da sempre attenta alla relazione tra uomo, natura e territorio - la mostra percorre così “un altro paesaggio”, riconnettendosi alla dimensione spirituale dello spazio sacro: un paesaggio immateriale, che si colloca al di là della percezione sensibile pur trovando nella concretezza fisica delle opere il primo veicolo di accesso per una riflessione intellettuale che indaga le regioni più impalpabili del pensiero. In due monografie gemelle si indaga e si approfondisce il lavoro dei due artisti sia attraverso un testo critico della curatrice, Jessica Bianchera, sia attraverso ulteriori contributi di storici dell'arte, critici e curatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.