In Italia alla fine del Novecento il 95% delle aziende è a carattere familiare; qui di norma operano le donne in una condizione di subalternità. Sia pure in controluce, il loro contributo è determinante, sia nella conduzione delle aziende familiari, svolta congiuntamente con i coniugi, sia attraverso il finanziamento delle imprese operato da mogli benestanti con la loro dote o i loro patrimoni. Durante le due guerre mondiali le donne acquiscono una inedita visibilità sostituendo gli uomini in molte funzioni produttive. Nonostante la retorica del regime fascista le raffiguri secondo gli stereotipi tradizionali di moglie e madre, il numero delle donne proprietarie nel comparto manifatturiero si irrobustisce, soprattutto nei settori tradizionali (moda, cibo, turismo). Tuttavia, le figure che sono tracciate in questo capitolo sono esempi alternativi ai canoni consueti e agli ambiti tradizionali. Negli anni del “miracolo economico” si diffonde la consapevolezza che lavorare “fuori casa” sia un presupposto essenziale per raggiungere una effettiva emancipazione sociale e l’indipendenza economica. Anche l’associazionismo professionale femminile gioca un ruolo importante per favorire la crescita e la consapevolezza delle potenzialità delle donne nel mondo del lavoro. Il cammino delle donne tra XX e XXI non arresta: emergono imprenditrici e manager che dimostrano sempre più capacità e competenze di rilievo. Inoltre, si viene affermando un nuovo modello di governare l’azienda, che prende le distanze dal consolidato potere «maschile», frequentemente espresso in atteggiamenti di dominio.
Industriali e artigiane. Dalla ricerca della parità nel mondo del lavoro alla volontà di proporre modelli alternativi
Maria Luisa Ferrari
2023-01-01
Abstract
In Italia alla fine del Novecento il 95% delle aziende è a carattere familiare; qui di norma operano le donne in una condizione di subalternità. Sia pure in controluce, il loro contributo è determinante, sia nella conduzione delle aziende familiari, svolta congiuntamente con i coniugi, sia attraverso il finanziamento delle imprese operato da mogli benestanti con la loro dote o i loro patrimoni. Durante le due guerre mondiali le donne acquiscono una inedita visibilità sostituendo gli uomini in molte funzioni produttive. Nonostante la retorica del regime fascista le raffiguri secondo gli stereotipi tradizionali di moglie e madre, il numero delle donne proprietarie nel comparto manifatturiero si irrobustisce, soprattutto nei settori tradizionali (moda, cibo, turismo). Tuttavia, le figure che sono tracciate in questo capitolo sono esempi alternativi ai canoni consueti e agli ambiti tradizionali. Negli anni del “miracolo economico” si diffonde la consapevolezza che lavorare “fuori casa” sia un presupposto essenziale per raggiungere una effettiva emancipazione sociale e l’indipendenza economica. Anche l’associazionismo professionale femminile gioca un ruolo importante per favorire la crescita e la consapevolezza delle potenzialità delle donne nel mondo del lavoro. Il cammino delle donne tra XX e XXI non arresta: emergono imprenditrici e manager che dimostrano sempre più capacità e competenze di rilievo. Inoltre, si viene affermando un nuovo modello di governare l’azienda, che prende le distanze dal consolidato potere «maschile», frequentemente espresso in atteggiamenti di dominio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.