Lo studio indugia sulla inoperatività a Roma del principio di legalità. La legge pubblica, anche quella criminale è in primis uno spunto più autoritativo che normativo, un argomento tra i plurimi, una premessa non totalizzante e, talora, neppure determinante del ragionamento tanto puramente retorico quanto anche processuale: se il cosmo nomico di Atene incarnò storicamente un modello imperniato sul ‘legalismo panico’ e sullo ‘scientismo assiomatico’, il mondo giuridico di Roma arcaica, repubblicana e del primo principato inverò, lungo un ampissimo tratto della sua storia, un modello in cui lo ‘stato di diritto’ non andava affatto ad immedesimarsi nello ‘stato di legge’, un modello, cioè, che non poteva che far inorridire i più intransigenti legalisti dell’età dei lumi e delle decadi successive.
IL PRINCIPIO DI LEGALITÀ PENALE IN ROMA ANTICA: PRESENZE IN FILIGRANA E ASSENZE IN CHIAROSCURO
pelloso
2022-01-01
Abstract
Lo studio indugia sulla inoperatività a Roma del principio di legalità. La legge pubblica, anche quella criminale è in primis uno spunto più autoritativo che normativo, un argomento tra i plurimi, una premessa non totalizzante e, talora, neppure determinante del ragionamento tanto puramente retorico quanto anche processuale: se il cosmo nomico di Atene incarnò storicamente un modello imperniato sul ‘legalismo panico’ e sullo ‘scientismo assiomatico’, il mondo giuridico di Roma arcaica, repubblicana e del primo principato inverò, lungo un ampissimo tratto della sua storia, un modello in cui lo ‘stato di diritto’ non andava affatto ad immedesimarsi nello ‘stato di legge’, un modello, cioè, che non poteva che far inorridire i più intransigenti legalisti dell’età dei lumi e delle decadi successive.File | Dimensione | Formato | |
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