Lo scritto offre l’opportunità di approfondire, e per certi versi di scoprire ex novo, l’opera di un critico e drammaturgo di successo, piuttosto noto tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta del secolo scorso. Critico drammatico tra più influenti del secondo Novecento, come drammaturgo affronta la questione morale in modo appassionato, approfondito, disincantato, mai caustico, declinandola con il gusto del rovesciamento di gerarchie e di situazioni, o con la progressiva emersione di insistite pulsioni omofile abbinate alla presentazione di personaggi feticcio in ambientazioni allegramente perverse. Per illustrare al meglio gli strumenti dell’officina creativa di Terron, nella seconda parte del contributo si è scelto di analizzare più da vicino l’opera teatrale "Giuditta".
Carlo Terron (Verona 11 aprile 1910 – Milano 16 luglio 1991), Drammaturgo, giornalista, psichiatra
Simona Brunetti
2024-01-01
Abstract
Lo scritto offre l’opportunità di approfondire, e per certi versi di scoprire ex novo, l’opera di un critico e drammaturgo di successo, piuttosto noto tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Sessanta del secolo scorso. Critico drammatico tra più influenti del secondo Novecento, come drammaturgo affronta la questione morale in modo appassionato, approfondito, disincantato, mai caustico, declinandola con il gusto del rovesciamento di gerarchie e di situazioni, o con la progressiva emersione di insistite pulsioni omofile abbinate alla presentazione di personaggi feticcio in ambientazioni allegramente perverse. Per illustrare al meglio gli strumenti dell’officina creativa di Terron, nella seconda parte del contributo si è scelto di analizzare più da vicino l’opera teatrale "Giuditta".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.