Nel funzionamento delle economie di mercato, le crisi non sono un evento eccezionale, ma sono piuttosto il prodotto endogeno delle scelte e comportamenti non coordinati di un enorme numero di soggetti economici. Nella storia del capitalismo moderno, il “normale” andamento ciclico dell’economia ha per lo più provocato crisi “locali” geograficamente ristrette che però quando sono avvenute nel “centro” dell’economia mondiale (gli USA nell’ultimo secolo) sono diventate crisi globali di grande intensità, come quella del 1929 e quella più recente del 2008. Queste due grandi crisi sono iniziate negli USA e hanno in comune non solo aspetti economici, ma anche conseguenze sociali e politiche, Entrambe sono scoppiate al termine di una prolungata fase di espansione economica e hanno avuto origine nel settore finanziario per effetto dello “scoppio” di bolle speculative nel mercato immobiliare . In tutti e due i casi, la crisi finanziaria iniziale è stata seguita dal crollo del commercio mondiale e, seppur con intensità molto diverse, dal ricorso a misure protezionistiche. Oggi, le nuove tensioni protezionistiche non hanno raggiunto l’intensità degli anni ‘30 del ‘900, ma hanno comunque inasprito le relazioni economiche internazionali e influito negativamente sul processo di integrazione dell’economia mondiale. Oggi, l’Europa si trova di fronte a un nuovo trilemma che riguarda la sua legittimità democratica, la persistenza di identità nazionali separate e un’unione monetaria priva di una unione fiscale.
Crisi economica e rischi per la democrazia. Dalla Grande depressione alla Grande recessione e le prospettive per l'Europa
riccardo fiorentini
2023-01-01
Abstract
Nel funzionamento delle economie di mercato, le crisi non sono un evento eccezionale, ma sono piuttosto il prodotto endogeno delle scelte e comportamenti non coordinati di un enorme numero di soggetti economici. Nella storia del capitalismo moderno, il “normale” andamento ciclico dell’economia ha per lo più provocato crisi “locali” geograficamente ristrette che però quando sono avvenute nel “centro” dell’economia mondiale (gli USA nell’ultimo secolo) sono diventate crisi globali di grande intensità, come quella del 1929 e quella più recente del 2008. Queste due grandi crisi sono iniziate negli USA e hanno in comune non solo aspetti economici, ma anche conseguenze sociali e politiche, Entrambe sono scoppiate al termine di una prolungata fase di espansione economica e hanno avuto origine nel settore finanziario per effetto dello “scoppio” di bolle speculative nel mercato immobiliare . In tutti e due i casi, la crisi finanziaria iniziale è stata seguita dal crollo del commercio mondiale e, seppur con intensità molto diverse, dal ricorso a misure protezionistiche. Oggi, le nuove tensioni protezionistiche non hanno raggiunto l’intensità degli anni ‘30 del ‘900, ma hanno comunque inasprito le relazioni economiche internazionali e influito negativamente sul processo di integrazione dell’economia mondiale. Oggi, l’Europa si trova di fronte a un nuovo trilemma che riguarda la sua legittimità democratica, la persistenza di identità nazionali separate e un’unione monetaria priva di una unione fiscale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.