Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Storico della filosofia, filologo ed editore, Colli ha ideato e curato, con Mazzino Montinari, la prima edizione critica mondiale delle opere di Friedrich Nietzsche; ha intrapreso un’innovativa edizione dei frammenti e delle testimonianze relativi a La sapienza greca (3 voll., 1977-1980); ha tradotto alcuni dei maggiori classici della filosofia, come l’Organon aristotelico e la Critica della ragion pura di Kant. Ma Colli è stato soprattutto un filosofo in prima persona, che ha sviluppato un’originale e complessa riflessione storico-teoretica sulla natura della ragione e sul suo rapporto con la vita. Tale riflessione, che ha sempre orientato le altre attività, più note, di Colli, è culminata in uno dei testi più densi e impegnativi del Novecento, oggetto di una rinnovata attenzione negli ultimi anni: Filosofia dell’espressione (1969), a cui vanno affiancati i quaderni postumi de La ragione errabonda (1982). Il presente volume, composto di dieci saggi, ha origine da tre giornate di studio svoltesi all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (4-6 ottobre 2021), e interroga il pensiero di Colli nelle sue varie declinazioni: dall’interpretazione del pensiero antico al confronto con Nietzsche, dall’estetica alla metafisica e alla logica, dall’influenza del misticismo al rapporto con la filosofia italiana del Novecento. Ad emergere è il profilo di un pensatore che ha praticato e difeso una forma di filosofia come espressione della potenza ambigua, insieme costruttiva e distruttiva, della ragione umana – una filosofia che, mediante un’analisi vertiginosa della “distruttività” connaturata al logos, individua una ragione sana, purificata dagli eccessi “costruttivi” e riannodata alla vita quale techne del giusto bios.
Introduzione (con G.M. Cavalli e S. Schwibach)
Boi, Ludovica
2023-01-01
Abstract
Giorgio Colli (1917-1979) è stato uno dei maggiori intellettuali italiani del secolo scorso. Storico della filosofia, filologo ed editore, Colli ha ideato e curato, con Mazzino Montinari, la prima edizione critica mondiale delle opere di Friedrich Nietzsche; ha intrapreso un’innovativa edizione dei frammenti e delle testimonianze relativi a La sapienza greca (3 voll., 1977-1980); ha tradotto alcuni dei maggiori classici della filosofia, come l’Organon aristotelico e la Critica della ragion pura di Kant. Ma Colli è stato soprattutto un filosofo in prima persona, che ha sviluppato un’originale e complessa riflessione storico-teoretica sulla natura della ragione e sul suo rapporto con la vita. Tale riflessione, che ha sempre orientato le altre attività, più note, di Colli, è culminata in uno dei testi più densi e impegnativi del Novecento, oggetto di una rinnovata attenzione negli ultimi anni: Filosofia dell’espressione (1969), a cui vanno affiancati i quaderni postumi de La ragione errabonda (1982). Il presente volume, composto di dieci saggi, ha origine da tre giornate di studio svoltesi all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (4-6 ottobre 2021), e interroga il pensiero di Colli nelle sue varie declinazioni: dall’interpretazione del pensiero antico al confronto con Nietzsche, dall’estetica alla metafisica e alla logica, dall’influenza del misticismo al rapporto con la filosofia italiana del Novecento. Ad emergere è il profilo di un pensatore che ha praticato e difeso una forma di filosofia come espressione della potenza ambigua, insieme costruttiva e distruttiva, della ragione umana – una filosofia che, mediante un’analisi vertiginosa della “distruttività” connaturata al logos, individua una ragione sana, purificata dagli eccessi “costruttivi” e riannodata alla vita quale techne del giusto bios.File | Dimensione | Formato | |
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