Il saggio interroga una delle fonti del pensiero di Colli ancora rimasta in ombra o, almeno, non sufficientemente considerata negli studi critici sul filosofo torinese. Si tratta di Jakob Böhme, teosofo sassone, esponente della cosiddetta eterodossia luterana, che visse tra 1575 e 1624. Dopo una breve introduzione di carattere storico-filologico, approfondisco tre aspetti del rapporto tra Colli e Böhme: il primo sulla relazione tra “vissutezza” o visione ed espressione; il secondo sulla analogia tra la metafisica del giovane Colli e la teosofia böhmiana; il terzo sulla particolare concezione del rapporto tra materia e spirito.
Alle radici della "vissutezza". Colli e Böhme
Boi, Ludovica
2023-01-01
Abstract
Il saggio interroga una delle fonti del pensiero di Colli ancora rimasta in ombra o, almeno, non sufficientemente considerata negli studi critici sul filosofo torinese. Si tratta di Jakob Böhme, teosofo sassone, esponente della cosiddetta eterodossia luterana, che visse tra 1575 e 1624. Dopo una breve introduzione di carattere storico-filologico, approfondisco tre aspetti del rapporto tra Colli e Böhme: il primo sulla relazione tra “vissutezza” o visione ed espressione; il secondo sulla analogia tra la metafisica del giovane Colli e la teosofia böhmiana; il terzo sulla particolare concezione del rapporto tra materia e spirito.File | Dimensione | Formato | |
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