In un saggio del 1929, T.S. Eliot contrapponeva il dettato poetico chiaro e preciso di Dante alla complessità e alla oscurità delle immagini shakespeariane, imperniate su una densa stratificazione metaforica con effetti di espansione centrifuga del senso. Se questa densità polisemica caratterizza l’immaginario dei drammi shakespeariani con vari esiti sul piano dell’azione drammatica, non è estranea anche ai suoi sonetti. Lo studio di David Schalkwyk sul loro portato performativo (2002) e la recente edizione di Paul Edmondson e Stanley Wells (2020) di tutti i sonetti di Shakespeare, compresi quelli contenuti nei drammi, suggeriscono un confronto tra diversi gradi di performatività, in continua oscillazione tra chiarezza della forma e oscurità semantica, tra la dimensione stabilizzatrice del piano formale (e propriamente acustico) e una diffrazione del senso. Muovendo da alcune note sulla metafora musicale nei sonetti 8 e 128, si proporranno alcune considerazioni sulla performatività dei sonetti shakespeariani per la pagina e per la scena, discutendone alcuni esempi in rapporto a varie funzioni e tipologie.

"Tra pagina e scena: sulla performatività dei sonetti di Shakespeare"

Silvia Bigliazzi
2023-01-01

Abstract

In un saggio del 1929, T.S. Eliot contrapponeva il dettato poetico chiaro e preciso di Dante alla complessità e alla oscurità delle immagini shakespeariane, imperniate su una densa stratificazione metaforica con effetti di espansione centrifuga del senso. Se questa densità polisemica caratterizza l’immaginario dei drammi shakespeariani con vari esiti sul piano dell’azione drammatica, non è estranea anche ai suoi sonetti. Lo studio di David Schalkwyk sul loro portato performativo (2002) e la recente edizione di Paul Edmondson e Stanley Wells (2020) di tutti i sonetti di Shakespeare, compresi quelli contenuti nei drammi, suggeriscono un confronto tra diversi gradi di performatività, in continua oscillazione tra chiarezza della forma e oscurità semantica, tra la dimensione stabilizzatrice del piano formale (e propriamente acustico) e una diffrazione del senso. Muovendo da alcune note sulla metafora musicale nei sonetti 8 e 128, si proporranno alcune considerazioni sulla performatività dei sonetti shakespeariani per la pagina e per la scena, discutendone alcuni esempi in rapporto a varie funzioni e tipologie.
2023
9791254862902
William Shakespeare
Sonetti
Musica e poesia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1111906
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