Negli ultimi dieci anni ho svolto una etnografia presso gli uffici di alcune questure e servizi comunali nel nord-est italiano, accompagnando persone richiedenti asilo o migranti nel cosiddetto percorso di ‘regolarizzazione’. Il contributo è centrato sul tema della violenza istituzionale agita attraverso la burocrazia e garantita dall’apparato delle leggi. Andando al di là dell'alternativa tra mafia e legalità, analizzo l’agire della burocrazia come forma mafiosa, nominando il ventaglio di modalità attraverso cui chi lavora nell’amministrazione usa l’organizzazione per esercitare un potere servendosi di strumenti e linguaggi tipicamente mafiosi, in particolare l’intimidazione, il sopruso, il ricorso al clientelismo, la territorializzazione dei diritti. Quale narrazione diventa possibile in questi tempi in cui il grado di intensità della violenza amministrativa pervade i linguaggi e le azioni delle istituzioni mentre gli orizzonti simbolici che dovrebbero contrastarla (la retorica dei diritti umani, l’antimafia, la trasparenza, la democrazia) sono consunti?

Pa' suvicchiaria. L'agire mafioso della burocrazia.

Maria Livia Alga
2022-01-01

Abstract

Negli ultimi dieci anni ho svolto una etnografia presso gli uffici di alcune questure e servizi comunali nel nord-est italiano, accompagnando persone richiedenti asilo o migranti nel cosiddetto percorso di ‘regolarizzazione’. Il contributo è centrato sul tema della violenza istituzionale agita attraverso la burocrazia e garantita dall’apparato delle leggi. Andando al di là dell'alternativa tra mafia e legalità, analizzo l’agire della burocrazia come forma mafiosa, nominando il ventaglio di modalità attraverso cui chi lavora nell’amministrazione usa l’organizzazione per esercitare un potere servendosi di strumenti e linguaggi tipicamente mafiosi, in particolare l’intimidazione, il sopruso, il ricorso al clientelismo, la territorializzazione dei diritti. Quale narrazione diventa possibile in questi tempi in cui il grado di intensità della violenza amministrativa pervade i linguaggi e le azioni delle istituzioni mentre gli orizzonti simbolici che dovrebbero contrastarla (la retorica dei diritti umani, l’antimafia, la trasparenza, la democrazia) sono consunti?
2022
9788857588698
movimenti sociali antimafia
vittimizzazione secondaria
razzismo sistemico
etnografia femminista
antropologia della violenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1101006
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