A partire dal 2018, la Corte di giustizia ha emanato numerose decisioni sul tema della tutela del diritto all’unità familiare dei minori migranti. La condizione di fragilità di tali soggetti richiede di trattare le loro domande di ricongiungimento con particolare speditezza. In questo contesto, le pronunce pregiudiziali della Corte di giustizia rappresentano strumenti importanti che consentono, laddove siano coinvolti soggetti minori, di rafforzare la tutela dei familiari separati a causa di diversi e frammentati percorsi migratori. Oggetto del presente lavoro sono, in particolare, quelle decisioni interpretative della direttiva sul ricongiungimento familiare e della direttiva qualifiche che si sono soffermate sul tema dell’individuazione del momento al quale fare riferimento per stabilire la minore età del migrante. La determinazione di tale data costituisce un aspetto cruciale, rappresentando la premessa per poter beneficiare di determinate norme relative al mantenimento dell’unità del nucleo familiare contenute negli atti citati. Tali atti, tuttavia, non precisano in quale momento tale condizione debba essere soddisfatta né contengono, in merito, alcun rinvio al diritto nazionale. Tale circostanza deve pertanto essere oggetto di interpretazione autonoma da parte della Corte alla luce degli obiettivi di favorire il ricongiungimento, quale strumento necessario per permettere la vita familiare, e di facilitare l’integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri, prevedendo una protezione rafforzata per i soggetti minori, soprattutto non accompagnati rifugiati.

L’accertamento della minore età del migrante e il diritto all’unità familiare: una lettura evolutiva della giurisprudenza della Corte di giustizia a tutela dei beneficiari di protezione internazionale

Fratea
2023-01-01

Abstract

A partire dal 2018, la Corte di giustizia ha emanato numerose decisioni sul tema della tutela del diritto all’unità familiare dei minori migranti. La condizione di fragilità di tali soggetti richiede di trattare le loro domande di ricongiungimento con particolare speditezza. In questo contesto, le pronunce pregiudiziali della Corte di giustizia rappresentano strumenti importanti che consentono, laddove siano coinvolti soggetti minori, di rafforzare la tutela dei familiari separati a causa di diversi e frammentati percorsi migratori. Oggetto del presente lavoro sono, in particolare, quelle decisioni interpretative della direttiva sul ricongiungimento familiare e della direttiva qualifiche che si sono soffermate sul tema dell’individuazione del momento al quale fare riferimento per stabilire la minore età del migrante. La determinazione di tale data costituisce un aspetto cruciale, rappresentando la premessa per poter beneficiare di determinate norme relative al mantenimento dell’unità del nucleo familiare contenute negli atti citati. Tali atti, tuttavia, non precisano in quale momento tale condizione debba essere soddisfatta né contengono, in merito, alcun rinvio al diritto nazionale. Tale circostanza deve pertanto essere oggetto di interpretazione autonoma da parte della Corte alla luce degli obiettivi di favorire il ricongiungimento, quale strumento necessario per permettere la vita familiare, e di facilitare l’integrazione dei cittadini di paesi terzi negli Stati membri, prevedendo una protezione rafforzata per i soggetti minori, soprattutto non accompagnati rifugiati.
2023
979-12-5976-647-2
Sistema europeo comune di asilo; minori migranti; accertamento dell'età; unità familiare
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