Lo studio prende le mosse dalla convinzione di matrice mommseniana, assai diffusa in dottrina, secondo cui la ‘mancipatio’ sarebbe divenuta un’‘imaginaria venditio’ a partire dall’introduzione della moneta coniata, evento da ricondurre giocoforza a un contesto economico commerciale. Senonché, l’attestazione già per la Roma delle origini di atti mancipativi aventi una funzione diversa dallo scambio di cosa contro prezzo, le risultanze archeologiche degli scavi condotti negli ultimi decenni e gli ultimi studi di antropologia culturale inducono a rimeditare le rigide corrispondenze instaurate da Mommsen nei seguenti termini: i) pastorizia-nomadismo-bestiame; ii) agricoltura-‘aes rude’ e, a partire da Servio Tullio, ‘aes signatum’; iii) commercio e industria-moneta coniata. L’indagine, avente come ‘punto di fuga’ il formulario di Gai 1.119, si interroga innanzitutto sul significato di ‘emere’, nonché su quello dell’‘aes’ pesato, per poi dedicarsi a un approfondimento interdisciplinare, che consente di evidenziare l’esistenza sia di un’economia avanzata, sia di forme monetali adibite alla funzione acquisitiva sin dall’alta arcaicità. Alla luce di questo scenario, lo sguardo è tornato ai formulari mancipativi a noi pervenuti, grazie alla cui disamina è stato possibile intravedere una possibile originaria astrattezza della ‘mancipatio’, innervata dalla pesatura di un esemplare di ‘aes’ (probabilmente ‘signatum’), avente lo scopo di misurare la corrispondenza della forma monetale all’unità ponderale con funzione acquisitiva più che di determinazione del corrispettivo.

'Imaginaria venditio'. Per una lettura antievoluzionistica

Isabella Zambotto
2023-01-01

Abstract

Lo studio prende le mosse dalla convinzione di matrice mommseniana, assai diffusa in dottrina, secondo cui la ‘mancipatio’ sarebbe divenuta un’‘imaginaria venditio’ a partire dall’introduzione della moneta coniata, evento da ricondurre giocoforza a un contesto economico commerciale. Senonché, l’attestazione già per la Roma delle origini di atti mancipativi aventi una funzione diversa dallo scambio di cosa contro prezzo, le risultanze archeologiche degli scavi condotti negli ultimi decenni e gli ultimi studi di antropologia culturale inducono a rimeditare le rigide corrispondenze instaurate da Mommsen nei seguenti termini: i) pastorizia-nomadismo-bestiame; ii) agricoltura-‘aes rude’ e, a partire da Servio Tullio, ‘aes signatum’; iii) commercio e industria-moneta coniata. L’indagine, avente come ‘punto di fuga’ il formulario di Gai 1.119, si interroga innanzitutto sul significato di ‘emere’, nonché su quello dell’‘aes’ pesato, per poi dedicarsi a un approfondimento interdisciplinare, che consente di evidenziare l’esistenza sia di un’economia avanzata, sia di forme monetali adibite alla funzione acquisitiva sin dall’alta arcaicità. Alla luce di questo scenario, lo sguardo è tornato ai formulari mancipativi a noi pervenuti, grazie alla cui disamina è stato possibile intravedere una possibile originaria astrattezza della ‘mancipatio’, innervata dalla pesatura di un esemplare di ‘aes’ (probabilmente ‘signatum’), avente lo scopo di misurare la corrispondenza della forma monetale all’unità ponderale con funzione acquisitiva più che di determinazione del corrispettivo.
2023
979-12-5976-204-7
astrattezza, mancipatio, imaginaria venditio, forme monetali, funzione acquisitiva
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