Vi è un nesso fondamentale tra la dimensione interpersonale dell’agire protrettico di Socrate e la sua valenza autoriflessiva, nella quale è possibile rinvenire i tratti originari dell’eudaimonia greca, quella cioè di essere un “buon demone” (eu daimon) dalla cui presenza dipende ogni benessere personale e collettivo. Il volume si sofferma su tale nesso, il quale trova concreta espressione nel daimonion socratico, la cui caratteristica saliente è proprio quella di indirizzare Socrate al bene dei suoi interlocutori. L’elenchos è infatti finalizzato a rendere migliori coloro che vengono esortati, redarguiti e confutati da Socrate, come si evince dalla circostanza che ogni synousia tra Socrate e i suoi interlocutori viene a determinarsi proprio su intervento (o su non-intervento) del daimonion. In questa prospettiva, quella di Socrate appare dunque configurarsi come una eu-daimonia nel senso etimologico del termine: ovvero come la presenza di un “buon demone” che lo accompagna per tutta la vita, fino in punto di morte, elargendo benefici a lui e, per tramite dei suoi dialoghi, anche ai suoi interlocutori.
A colloquio con Socrate. La cura di sé nel dialogo socratico
stavru
2023-01-01
Abstract
Vi è un nesso fondamentale tra la dimensione interpersonale dell’agire protrettico di Socrate e la sua valenza autoriflessiva, nella quale è possibile rinvenire i tratti originari dell’eudaimonia greca, quella cioè di essere un “buon demone” (eu daimon) dalla cui presenza dipende ogni benessere personale e collettivo. Il volume si sofferma su tale nesso, il quale trova concreta espressione nel daimonion socratico, la cui caratteristica saliente è proprio quella di indirizzare Socrate al bene dei suoi interlocutori. L’elenchos è infatti finalizzato a rendere migliori coloro che vengono esortati, redarguiti e confutati da Socrate, come si evince dalla circostanza che ogni synousia tra Socrate e i suoi interlocutori viene a determinarsi proprio su intervento (o su non-intervento) del daimonion. In questa prospettiva, quella di Socrate appare dunque configurarsi come una eu-daimonia nel senso etimologico del termine: ovvero come la presenza di un “buon demone” che lo accompagna per tutta la vita, fino in punto di morte, elargendo benefici a lui e, per tramite dei suoi dialoghi, anche ai suoi interlocutori.File | Dimensione | Formato | |
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