Esempio emblematico della complessità di un’opera unica nel suo genere, il Monumento ai Caduti di tutte le guerre di Albissola Marina, realizzato da Leoncillo Leonardi (1915-1968) tra il 1956 e il 1957, non offre semplicemente spunti di riflessione sulla genesi di un lavoro che ha segnato, per il suo autore, il definitivo passaggio dal neo-cubismo espressionista all’informale materico, bensì permette di affrontare istanze più generali, quali il problema della rappre- sentazione della memoria collettiva nell’Italia degli anni Cinquanta, dove l’impegno morale e politico di artisti e intellettuali oscilla tra il rinnovamento dell’arte urbana e il conservatorismo di larghe fasce dell’opinione pubblica e dell’establishment. Attraverso una narrazione detta- gliata e coinvolgente, l’autore illustra la travagliata gestazione che ha portato all’esecuzione del Monumento ai Caduti di Albissola, corredando la ricostruzione storiografica di immagini e documenti in gran parte inediti. La fenomenologia di questa innovativa scultura pubblica, anti- retorica e antimonumentale, viene traslata su un piano di stringente attualità: il ciclo di morte e rinascita ingenerato dalle guerre passate e presenti, la memoria privata e collettiva, i problemi di conservazione delle opere d’arte all’aperto.
Scultura e Memoria. Leoncillo, i Caduti e i Sopravvissuti
L. Bochicchio
2016-01-01
Abstract
Esempio emblematico della complessità di un’opera unica nel suo genere, il Monumento ai Caduti di tutte le guerre di Albissola Marina, realizzato da Leoncillo Leonardi (1915-1968) tra il 1956 e il 1957, non offre semplicemente spunti di riflessione sulla genesi di un lavoro che ha segnato, per il suo autore, il definitivo passaggio dal neo-cubismo espressionista all’informale materico, bensì permette di affrontare istanze più generali, quali il problema della rappre- sentazione della memoria collettiva nell’Italia degli anni Cinquanta, dove l’impegno morale e politico di artisti e intellettuali oscilla tra il rinnovamento dell’arte urbana e il conservatorismo di larghe fasce dell’opinione pubblica e dell’establishment. Attraverso una narrazione detta- gliata e coinvolgente, l’autore illustra la travagliata gestazione che ha portato all’esecuzione del Monumento ai Caduti di Albissola, corredando la ricostruzione storiografica di immagini e documenti in gran parte inediti. La fenomenologia di questa innovativa scultura pubblica, anti- retorica e antimonumentale, viene traslata su un piano di stringente attualità: il ciclo di morte e rinascita ingenerato dalle guerre passate e presenti, la memoria privata e collettiva, i problemi di conservazione delle opere d’arte all’aperto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.