A partire dall’articolo sull’Oreste del 1961, prima pubblicazione poco dopo il conseguimento della laurea, Diego Lanza si è occupato ripetutamente della drammaturgia di Euripide, dedicando ad essa numerosi saggi, interventi a convegni, contributi in miscellanee. Il volume "Dramata I. Scritti sulla drammaturgia euripidea" raccoglie una decina di saggi che costituiscono tappe di un percorso di ricerca condotto sempre con acume e con sguardo spiazzante. La prospettiva seguita da Lanza nell’analisi dei drammi euripidei segue varie direzioni: il punto di vista dello spettatore, ovvero il livello di coinvolgimento emotivo e critico che egli sperimentava nell’assistere alla rappresentazione teatrale, l’individuazione di pratiche rituali e simboliche allusivamente riprese nei testi, la scansione dei tempi e dei rapporti di causa-effetto nello svolgimento dell’azione, i codici espressivi e visivi che la prassi teatrale del V sec. a.C. prevedeva ed imponeva. Ne esce un’immagine di Euripide quanto mai variegata e complessa, perché ogni tentativo di “catturare” il drammaturgo di Salamina nel recinto di una determinata etichetta o di una specifica chiave interpretativa è destinato al fallimento
Diego Lanza, Dramata I: Scritti sulla drammaturgia euripidea
Ugolini, Gherardo
2023-01-01
Abstract
A partire dall’articolo sull’Oreste del 1961, prima pubblicazione poco dopo il conseguimento della laurea, Diego Lanza si è occupato ripetutamente della drammaturgia di Euripide, dedicando ad essa numerosi saggi, interventi a convegni, contributi in miscellanee. Il volume "Dramata I. Scritti sulla drammaturgia euripidea" raccoglie una decina di saggi che costituiscono tappe di un percorso di ricerca condotto sempre con acume e con sguardo spiazzante. La prospettiva seguita da Lanza nell’analisi dei drammi euripidei segue varie direzioni: il punto di vista dello spettatore, ovvero il livello di coinvolgimento emotivo e critico che egli sperimentava nell’assistere alla rappresentazione teatrale, l’individuazione di pratiche rituali e simboliche allusivamente riprese nei testi, la scansione dei tempi e dei rapporti di causa-effetto nello svolgimento dell’azione, i codici espressivi e visivi che la prassi teatrale del V sec. a.C. prevedeva ed imponeva. Ne esce un’immagine di Euripide quanto mai variegata e complessa, perché ogni tentativo di “catturare” il drammaturgo di Salamina nel recinto di una determinata etichetta o di una specifica chiave interpretativa è destinato al fallimentoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.