In "Dissensus" Jacques Rancière sostiene che la formula arendtiana del "diritto ad avere diritti" contribuisce, sul piano teorico, alla riduzione dei diritti umani al paradigma umanitario e dunque alla desoggettivazione politica dei "senza parte". Muovendo da una ricostruzione critica della formula arendtiana ed evidenziando il suo collegamento col problema di una "violenza estrema" foriera di processi di desoggettivazione, ben evidenziato da Etienne Balibar, è possibile replicare che la riflessione arendtiana si propone, in realtà, di sollevare la questione della soggettivazione politica anche di fronte a condizioni di radicale esclusione e assoggettamento.
Divenire soggetti. Arendt, Rancière, Balibar
Ilaria Possenti
2022-01-01
Abstract
In "Dissensus" Jacques Rancière sostiene che la formula arendtiana del "diritto ad avere diritti" contribuisce, sul piano teorico, alla riduzione dei diritti umani al paradigma umanitario e dunque alla desoggettivazione politica dei "senza parte". Muovendo da una ricostruzione critica della formula arendtiana ed evidenziando il suo collegamento col problema di una "violenza estrema" foriera di processi di desoggettivazione, ben evidenziato da Etienne Balibar, è possibile replicare che la riflessione arendtiana si propone, in realtà, di sollevare la questione della soggettivazione politica anche di fronte a condizioni di radicale esclusione e assoggettamento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.