Lo studio della sintassi, soprattutto quella comparata indoeuropea, ha avuto una svolta fondamentale nella seconda metà del secolo scorso, trattando anche le strutture della subordinazione nella direzione della ricostruzione interna così come anche comparatistica, per quanto possibile. Soprattutto per questa seconda prospettiva, all’ittito viene spesso assegnato il ruolo della verifica finale di sostenibilità teorica e scientifica. Se dunque è vero che già negli anni ’60 il sistema dell’infinito e del nome verbale era stato studiato da Hahn 1966, da Kammenhuber 1966 1954–1956, o ancora prima da Ose 1944 con lo studio sul supino e gli infiniti, oltre all’analisi dell’uso del supino nelle sue combinazioni aspettuali da parte di Kammenhuber 1955, alla sintassi del participio nelle diverse lingue indoeuropee antiche sono stati dedicati significativi studi specialmente in tempi recenti. Infatti il participio ittita nelle sue peculiarità morfologiche e sintattiche non aveva mai superato i confini ben ridelineati e descritti nella grammatica di riferimento di Hoffner e Melchert 2008. Di seguito si illustrano soprattutto le peculiarità sintattiche dei participi, dei nomi verbali, dell’infinito e, per completezza, del supino, che entra in misura minore nelle strategie sintattiche di subordinazione caratteristiche delle prime tre categorie menzionate
Le forme infinite nel sistema verbale ittito: lo stato dell’arte
Paola Cotticelli Kurras
2024-01-01
Abstract
Lo studio della sintassi, soprattutto quella comparata indoeuropea, ha avuto una svolta fondamentale nella seconda metà del secolo scorso, trattando anche le strutture della subordinazione nella direzione della ricostruzione interna così come anche comparatistica, per quanto possibile. Soprattutto per questa seconda prospettiva, all’ittito viene spesso assegnato il ruolo della verifica finale di sostenibilità teorica e scientifica. Se dunque è vero che già negli anni ’60 il sistema dell’infinito e del nome verbale era stato studiato da Hahn 1966, da Kammenhuber 1966 1954–1956, o ancora prima da Ose 1944 con lo studio sul supino e gli infiniti, oltre all’analisi dell’uso del supino nelle sue combinazioni aspettuali da parte di Kammenhuber 1955, alla sintassi del participio nelle diverse lingue indoeuropee antiche sono stati dedicati significativi studi specialmente in tempi recenti. Infatti il participio ittita nelle sue peculiarità morfologiche e sintattiche non aveva mai superato i confini ben ridelineati e descritti nella grammatica di riferimento di Hoffner e Melchert 2008. Di seguito si illustrano soprattutto le peculiarità sintattiche dei participi, dei nomi verbali, dell’infinito e, per completezza, del supino, che entra in misura minore nelle strategie sintattiche di subordinazione caratteristiche delle prime tre categorie menzionateFile | Dimensione | Formato | |
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