Il contributo muove dall’analisi di una vicenda, piuttosto frequente nella prassi, in cui il contraente al quale sia stata in precedenza versata una caparra confirmatoria si sia reso inadempiente alle obbligazioni assunte (e garantite dalla caparra) e, tuttavia, abbia restituito prontamente e spontaneamente la caparra medesima all’altro contraente, il quale l’abbia a sua volta ricevuta in restituzione senza sollevare riserve. Occorre chiedersi, infatti, quale sia il significato giuridico da attribuire ai comportamenti tenuti dalle parti in simili circostanze e, in particolare, se essi siano in grado di incidere sull’efficacia del patto di caparra, dando luogo all’estinzione dei diritti da esso nascenti. La predetta fattispecie consente inoltre di interrogarsi riguardo all’esistenza, nel nostro ordinamento, di un più generale principio in forza del quale, affinché un comportamento concludente sia in grado di incidere, estinguendola, sulla posizione giuridica cui si riferisce, si impone la inequivocità del comportamento medesimo, come riflesso, a sua volta, della necessaria inequivocità della volontà estintiva che lo stesso dev’essere in grado di rappresentare.
Ai confini della manifestazione tacita di volontà: sul possibile significato estintivo (concludente) della restituzione della caparra e della sua ricezione senza riserve
Sara Scola
2023-01-01
Abstract
Il contributo muove dall’analisi di una vicenda, piuttosto frequente nella prassi, in cui il contraente al quale sia stata in precedenza versata una caparra confirmatoria si sia reso inadempiente alle obbligazioni assunte (e garantite dalla caparra) e, tuttavia, abbia restituito prontamente e spontaneamente la caparra medesima all’altro contraente, il quale l’abbia a sua volta ricevuta in restituzione senza sollevare riserve. Occorre chiedersi, infatti, quale sia il significato giuridico da attribuire ai comportamenti tenuti dalle parti in simili circostanze e, in particolare, se essi siano in grado di incidere sull’efficacia del patto di caparra, dando luogo all’estinzione dei diritti da esso nascenti. La predetta fattispecie consente inoltre di interrogarsi riguardo all’esistenza, nel nostro ordinamento, di un più generale principio in forza del quale, affinché un comportamento concludente sia in grado di incidere, estinguendola, sulla posizione giuridica cui si riferisce, si impone la inequivocità del comportamento medesimo, come riflesso, a sua volta, della necessaria inequivocità della volontà estintiva che lo stesso dev’essere in grado di rappresentare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.