Marina Cvetaeva ha sempre sostenuto che «la paura di dimenticarsi della Russia potrebbe averla soltanto colui che pensa e sente il suo paese al di fuori di sé, perché chi ha la Russia dentro, la perde unicamente quando perde la vita». In questo breve articolo ci si è proposto di tracciare i confini poetici esistenziali di Cvetaeva, esplorando l’esperienza del suo esilio attraverso il sentimento della lontananza espresso nelle lettere spedite dalla Francia (1925-1939) ad alcune grandi perso-nalità dell’epoca.
Vivere oltre il confine. L'esperienza dell'esilio nei carteggi francesi di Marina Ivanovna Cvetaeva (1925-1939)
Vera Gajiu
2020-01-01
Abstract
Marina Cvetaeva ha sempre sostenuto che «la paura di dimenticarsi della Russia potrebbe averla soltanto colui che pensa e sente il suo paese al di fuori di sé, perché chi ha la Russia dentro, la perde unicamente quando perde la vita». In questo breve articolo ci si è proposto di tracciare i confini poetici esistenziali di Cvetaeva, esplorando l’esperienza del suo esilio attraverso il sentimento della lontananza espresso nelle lettere spedite dalla Francia (1925-1939) ad alcune grandi perso-nalità dell’epoca.File in questo prodotto:
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Descrizione: «Vivere oltre il confine: l’esperienza dell’esilio nei carteggi francesi (1925-1939) di Marina Ivanovna Cvetaeva», in Tra due rive, a cura di Paola Del Zoppo e Rosanna Gangemi, Aracne Editrice, Aprilia 2020, pp. 273-285.
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