Il libretto di Chiara e Serafina, ossia il pirata, opera semi-seria di Donizetti rappresentata alla Scala di Milano il 26 ottobre 1822 fu adattato da Felice Romani da La citerne di Pixérecourt, mélodrame il cui debutto era avvenuto al teatro parigino della Gaité nel 1809 suscitando l'entusiasmo di critica e pubblico per il suo crescendo di invenzioni sceniche e peripezie, l'eleganza e ricchezza dei costumi e del décor, la bellezza dei balletti, delle musiche e le innovazioni drammaturghiche del "Corneille des boulevards". Il successo francese fu probabilmente all'origine della scelta della fonte del libretto nella produzione transalpina, scelta peraltro molto comune tra i librettisti italiani dell'epoca.
Dalla Gaité alla Scala: La citerne di Guilbert de Pixérecourt
Paola Perazzolo
2022-01-01
Abstract
Il libretto di Chiara e Serafina, ossia il pirata, opera semi-seria di Donizetti rappresentata alla Scala di Milano il 26 ottobre 1822 fu adattato da Felice Romani da La citerne di Pixérecourt, mélodrame il cui debutto era avvenuto al teatro parigino della Gaité nel 1809 suscitando l'entusiasmo di critica e pubblico per il suo crescendo di invenzioni sceniche e peripezie, l'eleganza e ricchezza dei costumi e del décor, la bellezza dei balletti, delle musiche e le innovazioni drammaturghiche del "Corneille des boulevards". Il successo francese fu probabilmente all'origine della scelta della fonte del libretto nella produzione transalpina, scelta peraltro molto comune tra i librettisti italiani dell'epoca.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.