Una storia normale in tempi di criminale anormalità. Questa, in estrema sintesi, fu la tragica vicenda di Mario Segre, uno dei più promettenti studiosi italiani di epigrafia greca, scomparso ad Auschwitz, assieme alla moglie e al figlio, nella primavera del 1944. Egli era nato trentanove anni prima a Torino in una famiglia di religione ebraica. Nel corso degli anni Trenta aveva condotto numerose campagne di studio epigrafico nelle isole italiane dell’Egeo guadagnandosi la stima e l’apprezzamento di alcuni tra i più illustri antichisti del suo tempo: Gaetano De Sanctis, Alessandro Della Seta, Arnaldo Momigliano, per citarne solo i nomi maggiori. Poi, le leggi antisemite volute dal regime fascista, sconvolsero la sua vita lavorativa e privata. La storia di questo uomo mite e gentile viene per la prima volta ricostruita integralmente calandola nel contesto storico in cui Segre si trovò, suo malgrado, a vivere. Una vicenda dimenticata che costituisce però un punto d’osservazione privilegiato in grado di farci cogliere l’assurda tragicità della persecuzione antisemita.
Un antichista di fronte alle leggi razziali. Mario Segre 1904-1944
Federico Melotto
2022-01-01
Abstract
Una storia normale in tempi di criminale anormalità. Questa, in estrema sintesi, fu la tragica vicenda di Mario Segre, uno dei più promettenti studiosi italiani di epigrafia greca, scomparso ad Auschwitz, assieme alla moglie e al figlio, nella primavera del 1944. Egli era nato trentanove anni prima a Torino in una famiglia di religione ebraica. Nel corso degli anni Trenta aveva condotto numerose campagne di studio epigrafico nelle isole italiane dell’Egeo guadagnandosi la stima e l’apprezzamento di alcuni tra i più illustri antichisti del suo tempo: Gaetano De Sanctis, Alessandro Della Seta, Arnaldo Momigliano, per citarne solo i nomi maggiori. Poi, le leggi antisemite volute dal regime fascista, sconvolsero la sua vita lavorativa e privata. La storia di questo uomo mite e gentile viene per la prima volta ricostruita integralmente calandola nel contesto storico in cui Segre si trovò, suo malgrado, a vivere. Una vicenda dimenticata che costituisce però un punto d’osservazione privilegiato in grado di farci cogliere l’assurda tragicità della persecuzione antisemita.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.