Il contributo contiene una riflessione sulla dimensione teorica dello sfruttamento che concorre all’approfondimento delle questioni giuslavoristiche aperte dallo studio diretto dello sfruttamento, declinato specificamente nella prospettiva non solo delle regole e delle policies, ma anche delle teorie e delle logiche che muovono lo sfruttamento del lavoro oggi. Il percorso di analisi proposto parte dal termine, troppo generico per non essere fuorviante, di sfruttamento del lavoro ed arriva a quello di sfruttamento intersezionale come «neologismo sintattico», una sorta di artificio più metodologico che retorico per trattare la questione dello sfruttamento con approccio multidimensionale, come ricorda il titolo prescelto. Questo approccio serve, in particolare, a distinguere l’approccio lavorista da quello penalistico, strettamente repressivo, inidoneo a fornire il lavoratore sfruttato di ogni tutela, e a legittimare il ruolo di quelle regole specifiche volte a prevenire e/o a contrastare un fenomeno che divenuto (anche, ma non solo) in ragione dei fenomeni migratori, strutturale in alcuni mercati del lavoro (agricoltura, edilizia, logistica, in particolare).
Per un approccio multidimensionale allo sfruttamento lavorativo nel diritto del lavoro
Calafà, L.
2022-01-01
Abstract
Il contributo contiene una riflessione sulla dimensione teorica dello sfruttamento che concorre all’approfondimento delle questioni giuslavoristiche aperte dallo studio diretto dello sfruttamento, declinato specificamente nella prospettiva non solo delle regole e delle policies, ma anche delle teorie e delle logiche che muovono lo sfruttamento del lavoro oggi. Il percorso di analisi proposto parte dal termine, troppo generico per non essere fuorviante, di sfruttamento del lavoro ed arriva a quello di sfruttamento intersezionale come «neologismo sintattico», una sorta di artificio più metodologico che retorico per trattare la questione dello sfruttamento con approccio multidimensionale, come ricorda il titolo prescelto. Questo approccio serve, in particolare, a distinguere l’approccio lavorista da quello penalistico, strettamente repressivo, inidoneo a fornire il lavoratore sfruttato di ogni tutela, e a legittimare il ruolo di quelle regole specifiche volte a prevenire e/o a contrastare un fenomeno che divenuto (anche, ma non solo) in ragione dei fenomeni migratori, strutturale in alcuni mercati del lavoro (agricoltura, edilizia, logistica, in particolare).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.