Nella transizione dal mondo fluido al mondo ibrido, ormai in pieno svolgimento, l’esposizione alla contraddizione aumenta in maniera vertiginosa, giacché l’ibrido è in sé paradossale e contraddittorio. Il tragico, categoria centrale del pensiero novecentesco e responsabile di quella deriva apocalittica-postmoderna che ha sentenziato la morte dell’etica, si è improvvisamente calato dall’Olimpo filosofico nella trama della nostra quotidianità. La risposta che finora diamo a tale minaccia è anzitutto di considerarla tale, non, cioè, come parte essenziale della finitudine: di conseguenza, i mezzi adoperati per contrastarla sono le stesse colonne portanti di quel Novecento che, in conseguenza della morte dell’etica, si è interamente pensato e organizzato intorno ad esse, ossia Ideologia e Tecnica. Rispetto a questi strumenti potentissimi, l’etica presenta due vantaggi. In primo luogo, essa è strutturalmente votata a relazionarsi con l’aporia, perché tale nella sua essenza è sempre ogni decisione – ogni etica è sempre un’AporEtica. Secondariamente, a differenza di Ideologia e Tecnica, essa non risolve problemi, ma dà un senso all’esperienza, permettendo di venire a patti con l’incremento esponenziale dell’angoscia che il mondo ibrido presuppone. Se il secolo XX è stato il secolo della rimozione o dell’oblio dell’etica, il XXI sarà il secolo dell’etica, o non sarà.
AporEtica del reale: incertezza, ambiguità e contingenza come figure dell’irreparabile
Chiurco
2022-01-01
Abstract
Nella transizione dal mondo fluido al mondo ibrido, ormai in pieno svolgimento, l’esposizione alla contraddizione aumenta in maniera vertiginosa, giacché l’ibrido è in sé paradossale e contraddittorio. Il tragico, categoria centrale del pensiero novecentesco e responsabile di quella deriva apocalittica-postmoderna che ha sentenziato la morte dell’etica, si è improvvisamente calato dall’Olimpo filosofico nella trama della nostra quotidianità. La risposta che finora diamo a tale minaccia è anzitutto di considerarla tale, non, cioè, come parte essenziale della finitudine: di conseguenza, i mezzi adoperati per contrastarla sono le stesse colonne portanti di quel Novecento che, in conseguenza della morte dell’etica, si è interamente pensato e organizzato intorno ad esse, ossia Ideologia e Tecnica. Rispetto a questi strumenti potentissimi, l’etica presenta due vantaggi. In primo luogo, essa è strutturalmente votata a relazionarsi con l’aporia, perché tale nella sua essenza è sempre ogni decisione – ogni etica è sempre un’AporEtica. Secondariamente, a differenza di Ideologia e Tecnica, essa non risolve problemi, ma dà un senso all’esperienza, permettendo di venire a patti con l’incremento esponenziale dell’angoscia che il mondo ibrido presuppone. Se il secolo XX è stato il secolo della rimozione o dell’oblio dell’etica, il XXI sarà il secolo dell’etica, o non sarà.File | Dimensione | Formato | |
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