La presenza degli apprendenti non nativi o di quelli di seconda e di terza generazione all’interno delle scuole italiane è significativa, soprattutto in considerazione di territori attrattivi rispetto ai percorsi migratori, come avviene per i grandi centri urbani. Capita sempre meno di rado, dunque, che i contesti di insegnamento siano caratterizzati da un’utenza diversificata sul piano linguistico, sociale e culturale. All’interno della letteratura scientifica, si è soliti distinguere il plurilinguismo dal multilinguismo; mentre il primo riguarda la dimensione dell’individuo, che ha la facoltà di utilizzare diversi sistemi linguistici, il secondo termine si riferisce alla coesistenza di comunità alloglotte all’interno dello stesso territorio, tuttavia «la distinzione tra plurilinguismo e multilinguismo è raramente utilizzata in ambito italiano dove prevale plurilinguismo nelle diverse accezioni» (Marcato 2012: 13). Nel presente contributo ci si sofferma sulla prima fase della ricerca che vede coinvolti i genitori e, in particolare, i genitori ‘non nativi’. Per raccogliere rappresentazioni e vissuti dei genitori, sono state elaborate due diverse matrici. La prima, pensata per genitori nativi, composta di 11 item a scelta multipla, è stata progettata per esplorare comportamenti e percezioni in relazione a: carattere multiculturale della società italiana, esistenza (o meno) di rapporti con i genitori immigrati; relazioni/ interazioni dei loro figli con altri alunni, nativi e immigrati; ruolo della scuola nel promuovere una società inclusiva.

Apprendenti di seconda generazione e lingua italiana. I dati, l’impatto e le proposte del progetto di ricerca-azione “Inclusione, identità, sviluppo del linguaggio nei bambini plurilingui di seconda generazione”

PAOLO NITTI
;
PAOLA DUSI
;
MARINELLA MAJORANO
2021-01-01

Abstract

La presenza degli apprendenti non nativi o di quelli di seconda e di terza generazione all’interno delle scuole italiane è significativa, soprattutto in considerazione di territori attrattivi rispetto ai percorsi migratori, come avviene per i grandi centri urbani. Capita sempre meno di rado, dunque, che i contesti di insegnamento siano caratterizzati da un’utenza diversificata sul piano linguistico, sociale e culturale. All’interno della letteratura scientifica, si è soliti distinguere il plurilinguismo dal multilinguismo; mentre il primo riguarda la dimensione dell’individuo, che ha la facoltà di utilizzare diversi sistemi linguistici, il secondo termine si riferisce alla coesistenza di comunità alloglotte all’interno dello stesso territorio, tuttavia «la distinzione tra plurilinguismo e multilinguismo è raramente utilizzata in ambito italiano dove prevale plurilinguismo nelle diverse accezioni» (Marcato 2012: 13). Nel presente contributo ci si sofferma sulla prima fase della ricerca che vede coinvolti i genitori e, in particolare, i genitori ‘non nativi’. Per raccogliere rappresentazioni e vissuti dei genitori, sono state elaborate due diverse matrici. La prima, pensata per genitori nativi, composta di 11 item a scelta multipla, è stata progettata per esplorare comportamenti e percezioni in relazione a: carattere multiculturale della società italiana, esistenza (o meno) di rapporti con i genitori immigrati; relazioni/ interazioni dei loro figli con altri alunni, nativi e immigrati; ruolo della scuola nel promuovere una società inclusiva.
2021
978-88-3613-207-2
contesti educativi eterogenei, plurilinguismo, multilinguismo, processi formativi e identitari, nativi con background migratorio, ricerca in contesto scolastico
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