La voce disegna un profilo politico dell'autore, volto a rintracciare negli scritti leopardiani spie di pensiero liberale, a partire dalla canzone ad Angelo Mai, dove si può intravedere la marca di un generico patriottismo laico e liberale sostenuto dal modello dell’antico valore, fino alla mancata collaborazione con l’«Antologia» del circolo del Vieusseux, di cui Leopardi mai condivise il fiducioso spirito progressista, fondato sul «furore di calcoli e arzigogoli politici».
Leopardi Giacomo
Salvade' A. M.
2015-01-01
Abstract
La voce disegna un profilo politico dell'autore, volto a rintracciare negli scritti leopardiani spie di pensiero liberale, a partire dalla canzone ad Angelo Mai, dove si può intravedere la marca di un generico patriottismo laico e liberale sostenuto dal modello dell’antico valore, fino alla mancata collaborazione con l’«Antologia» del circolo del Vieusseux, di cui Leopardi mai condivise il fiducioso spirito progressista, fondato sul «furore di calcoli e arzigogoli politici».File in questo prodotto:
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