Pensare a ciò che facciamo. Su un'urgenza arendtiana

La Postfazione si concentra sul senso e sui limiti della riflessione arendtiana sulle attività umane (lavoro, opera, azione), che rivaluta il tema della libertà politica ma relega il lavoro nella sfera della “vita” (zoè), affidando le speranze di questa libertà a un agire separato dalla sfera del corpo, del lavoro e dei bisogni. Questa prospettiva non permette di tematizzare le esperienze di soggettivazione politica che possono emergere nei modi di lavorare, procreare, produrre, avere cura del mondo e della vita; in breve, non mette a fuoco la pluralità delle vie di una libertà intesa come moderna “isonomia”, o “égaliberté” (Balibar). Ma, se questa libertà ha un senso, riformulare la mappa della vita activa è il compito che Arendt ci consegna.