Nel lungometraggio Le mani sulla città del 1963, Francesco Rosi mette in scena l’esercizio del potere senza scrupoli in una Napoli in piena metamorfosi, mossa da fiumi di denaro più o meno carsici. In particolar modo vi racconta la speculazione edilizia, espressione e metafora di un più ampio degrado etico e politico. Il film – premiato con il Leone d’oro a Venezia nello stesso anno – è cinema che si fa denuncia politica [1], non tanto in termini astratti, ma testimonia l’evidenza dei gravi rischi cui ogni giorno ignari cittadini vengono esposti a causa di decisioni politiche dettate dalla corruzione e dal cinismo. Trent’anni dopo, in Diario napoletano – film inchiesta realizzato nel 1992 per la televisione di Stato –, Rosi rileva quel che nel frattempo è venuto a mancare, rievocando l’idea della sua città natale per dare vita a un confronto che determini una possibile misura della sconfitta collettiva. L’aspetto negativo della speculazione immobiliare di Napoli consiste nella “distruzione di una città e l’aspetto caotico che ne deriva, ma anche la distruzione di una cultura a vantaggio di un’altra ove l’uomo non ha più posto. Si cambia l’uomo, sì".
Il volo della nottola. Rod Steiger e “Le mani sulla città”
Lotti Denis
2019-01-01
Abstract
Nel lungometraggio Le mani sulla città del 1963, Francesco Rosi mette in scena l’esercizio del potere senza scrupoli in una Napoli in piena metamorfosi, mossa da fiumi di denaro più o meno carsici. In particolar modo vi racconta la speculazione edilizia, espressione e metafora di un più ampio degrado etico e politico. Il film – premiato con il Leone d’oro a Venezia nello stesso anno – è cinema che si fa denuncia politica [1], non tanto in termini astratti, ma testimonia l’evidenza dei gravi rischi cui ogni giorno ignari cittadini vengono esposti a causa di decisioni politiche dettate dalla corruzione e dal cinismo. Trent’anni dopo, in Diario napoletano – film inchiesta realizzato nel 1992 per la televisione di Stato –, Rosi rileva quel che nel frattempo è venuto a mancare, rievocando l’idea della sua città natale per dare vita a un confronto che determini una possibile misura della sconfitta collettiva. L’aspetto negativo della speculazione immobiliare di Napoli consiste nella “distruzione di una città e l’aspetto caotico che ne deriva, ma anche la distruzione di una cultura a vantaggio di un’altra ove l’uomo non ha più posto. Si cambia l’uomo, sì".File | Dimensione | Formato | |
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Scandola, Francesco Rosi, Il cinema e oltre.pdf
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