Il volume approfondisce la figura giuridica del ‘nexum’, con specifico riguardo alla sua struttura e alla sua funzione nelle diverse epoche del diritto romano, proponendo un’esegesi delle fonti che valorizza la specola del singolo autore. Dopo la ricostruzione dello stato dell’arte, ove peculiare attenzione è rivolta alle opere degli autori tedeschi, lo studio monografico esamina le prime testimonianze di Dionigi di Alicarnasso, risalenti al regno di Servio Tullio e, nell’instaurare un paragone con le forme di dipendenza del diritto soloniano, evidenzia la peculiarità della posizione dei ‘nexi’. La riflessione si sposta poi sul versante dell’‘agere’: dalla lettura parallela di alcuni frammenti liviani e dionisiani è emersa l’idea di un ‘modus agendi’ relativo ai ‘nexi’. In un’ottica ‘personalistica’, si procede quindi al commento critico di Tab. 1.5 e 6.1, per poi discutere le celeberrime definizioni propugnate da giuristi (Varro ‘ling’. 7.105) e grammatici (Fest. voce ‘nexum’, voce ‘nexum aes’), nella cornice dell’antico mutuo. La disamina si conclude con l’introduzione della ‘lex Poetelia Papiria’, cui è attribuita portata modificativa, in considerazione di alcuni passi del Digesto che attestano la sopravvivenza del ‘nexum’ nella fisionomia dell’‘hypotheca ante litteram’.
'Nexum'. Struttura e funzione di un vincolo giuridico
Isabella Zambotto
2021-01-01
Abstract
Il volume approfondisce la figura giuridica del ‘nexum’, con specifico riguardo alla sua struttura e alla sua funzione nelle diverse epoche del diritto romano, proponendo un’esegesi delle fonti che valorizza la specola del singolo autore. Dopo la ricostruzione dello stato dell’arte, ove peculiare attenzione è rivolta alle opere degli autori tedeschi, lo studio monografico esamina le prime testimonianze di Dionigi di Alicarnasso, risalenti al regno di Servio Tullio e, nell’instaurare un paragone con le forme di dipendenza del diritto soloniano, evidenzia la peculiarità della posizione dei ‘nexi’. La riflessione si sposta poi sul versante dell’‘agere’: dalla lettura parallela di alcuni frammenti liviani e dionisiani è emersa l’idea di un ‘modus agendi’ relativo ai ‘nexi’. In un’ottica ‘personalistica’, si procede quindi al commento critico di Tab. 1.5 e 6.1, per poi discutere le celeberrime definizioni propugnate da giuristi (Varro ‘ling’. 7.105) e grammatici (Fest. voce ‘nexum’, voce ‘nexum aes’), nella cornice dell’antico mutuo. La disamina si conclude con l’introduzione della ‘lex Poetelia Papiria’, cui è attribuita portata modificativa, in considerazione di alcuni passi del Digesto che attestano la sopravvivenza del ‘nexum’ nella fisionomia dell’‘hypotheca ante litteram’.File | Dimensione | Formato | |
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