In questo contributo si prendono dapprima in esame alcuni rapporti internazionali che sulla base degli ultimi dati a disposizione indagano il gender gap, allo scopo di evidenziare – con particolare riferimento al caso italiano – alcune linee di mutamento, in termini progressivi o regressivi, sul tema dell’equilibrio fra uomini e donne, cercando anche di evidenziare alcune possibili azioni da intraprendere. Successivamente, si porta l’attenzione sui seguenti due aspetti, importanti da monitorare quando si affronta il tema delle diseguaglianze di genere: l’intersezionalità di più dimensioni che possono generare vulnerabilità e l’intreccio di vecchi e nuovi processi di (ri)produzione del gap di genere. Per ciascuno di essi si propone brevemente un esempio empirico emblematico. Prima ci si sofferma sul caso delle lavoratrici domestiche e della cura in quanto ben illustra l’intreccio di molteplici forme di esclusione e asimmetria di potere, che mantiene in una posizione subordinata questa popolazione lavorativa. Il secondo caso guarda al mondo accademico, in cui politiche di matrice neoliberale legate al cosiddetto new public management si intrecciano con pratiche organizzative più conservatrici producendo, in nuove forme, asimmetrie di genere nella costruzione delle carriere. Entrambi i due casi, inoltre, gettano luce sugli squilibri non solo fra donne e uomini, ma anche fra le donne stesse, squilibri in termini di condizioni e opportunità a cui sempre di più sarà bene guardare in un’ottica futura.

Riequilibrio di genere: una meta ancora lontana

Anna Carreri
2022-01-01

Abstract

In questo contributo si prendono dapprima in esame alcuni rapporti internazionali che sulla base degli ultimi dati a disposizione indagano il gender gap, allo scopo di evidenziare – con particolare riferimento al caso italiano – alcune linee di mutamento, in termini progressivi o regressivi, sul tema dell’equilibrio fra uomini e donne, cercando anche di evidenziare alcune possibili azioni da intraprendere. Successivamente, si porta l’attenzione sui seguenti due aspetti, importanti da monitorare quando si affronta il tema delle diseguaglianze di genere: l’intersezionalità di più dimensioni che possono generare vulnerabilità e l’intreccio di vecchi e nuovi processi di (ri)produzione del gap di genere. Per ciascuno di essi si propone brevemente un esempio empirico emblematico. Prima ci si sofferma sul caso delle lavoratrici domestiche e della cura in quanto ben illustra l’intreccio di molteplici forme di esclusione e asimmetria di potere, che mantiene in una posizione subordinata questa popolazione lavorativa. Il secondo caso guarda al mondo accademico, in cui politiche di matrice neoliberale legate al cosiddetto new public management si intrecciano con pratiche organizzative più conservatrici producendo, in nuove forme, asimmetrie di genere nella costruzione delle carriere. Entrambi i due casi, inoltre, gettano luce sugli squilibri non solo fra donne e uomini, ma anche fra le donne stesse, squilibri in termini di condizioni e opportunità a cui sempre di più sarà bene guardare in un’ottica futura.
2022
genere; lavoro; diseguaglianze; intersezionalità
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1056797
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