Il lavoro monografico in oggetto si propone di trattare il tema della certificazione in una prospettiva di diritto commerciale. Segnatamente, la certificazione c.d. «privatistica» – riguardante la determinazione di parametri lato sensu tecnico-qualitativi di produzione di beni e servizi, che si differenzia come tale dalle funzioni di certezza giuridica in senso proprio rimesse all’autorità pubblica – costituisce un fenomeno economico sempre più invalso a livello globale, che nasce storicamente dal mercato e per il mercato. In tal senso, anche se l’ordinamento attinge diffusamente a tale modello per l’organizzazione di controlli di portata autoritativa, la certificazione conserva la sua natura di attività economica, riconducibile alla peculiare categoria dell’intermediazione di mercato in posizione di terzietà svolta su base reputazionale, con annesse dinamiche (e storture) concorrenziali. Tanto premesso, la certificazione risulta oggetto di studio in ambito giuridico principalmente per le sue implicazioni pubblicistiche (quanto alla questione dell’interrelazione con le fonti dell’ordinamento), nonché per alcuni profili privatistici specifici (quanto alla questione della responsabilità civile dei certificatori). Con il presente lavoro, invece, si intende proporre una prospettiva di diritto commerciale, la quale affronti il problema della certificazione privatistica come servizio imprenditoriale che, per quanto direttamente impattante sull’affidamento collettivo, risulta invero carente di compiuta regolamentazione, ponendo all’attenzione la necessità di ricostruire de iure condito una possibile disciplina giuridica dell’attività economica che ne garantisca i requisiti fondanti ed essenziali per il buon funzionamento del mercato. Seguendo questo obiettivo d’indagine, il lavoro si struttura in quattro capitoli. Il primo capitolo offre un inquadramento della certificazione sul piano storico ed economico, riportandone le peculiarità tanto a livello di dimensione (para)ordinamentale transnazionale, quanto a livello di attività privatistica di mercato a base reputazionale, per poi presentare la questione problematica da indagarsi. Il secondo capitolo individua nella posizione di terzietà della certificazione privatistica l’elemento caratteristico di tale attività economica, come tale fondante il relativo affidamento del pubblico di mercato, al quale tuttavia non corrispondono nella disciplina vigente le relative e necessarie garanzie normative in punto d’indipendenza. In tal senso, si procede all’analisi delle discipline normative tipiche degli intermediari reputazionali terzi, al fine di ricavare il nucleo essenziale del principio d’indipendenza anche per la certificazione privatistica. Nel terzo capitolo si presenta una rilevante novità normativa, ossia l’istituto del c.d. marchio di certificazione, oggetto di recente introduzione nell’ordinamento nazionale ed europeo. Con esso, infatti, non solo il sistema dei marchi assume una nuova struttura tripartita (affiancandosi il marchio di certificazione ai tipi consolidati del marchio individuale e del marchio collettivo), ma emerge un istituto specificamente dedicato alla certificazione privatistica in quanto tale. Nell’analizzare la riforma tra norme speciali e di raccordo con il sistema in generale, si avanza l’ipotesi ricostruttiva del nuovo marchio di certificazione come possibile base normativa per la disciplina de iure condito dell’attività economica presupposta e della relativa indipendenza. Il quarto capitolo procede a sviluppare l’ipotesi ricostruttiva così proposta, valorizzando il marchio di certificazione come leva giuridica per la tutela dell’indipendenza nella relativa attività economica, in forza del divieto d’uso del marchio tipologicamente illecito quale barriera all’ingresso nel mercato della certificazione. In particolare, si verifica l’effettiva copertura normativa delle garanzie essenziali del principio d’indipendenza entro la disciplina del marchio, interpretandone contenuto obiettivo e portata applicativa nei diversi profili imprenditoriali di rilievo della certificazione come servizio economico offerto sul mercato.

La certificazione come impresa: mercato, marchio e indipendenza

Calabrese Bernardo
2021-01-01

Abstract

Il lavoro monografico in oggetto si propone di trattare il tema della certificazione in una prospettiva di diritto commerciale. Segnatamente, la certificazione c.d. «privatistica» – riguardante la determinazione di parametri lato sensu tecnico-qualitativi di produzione di beni e servizi, che si differenzia come tale dalle funzioni di certezza giuridica in senso proprio rimesse all’autorità pubblica – costituisce un fenomeno economico sempre più invalso a livello globale, che nasce storicamente dal mercato e per il mercato. In tal senso, anche se l’ordinamento attinge diffusamente a tale modello per l’organizzazione di controlli di portata autoritativa, la certificazione conserva la sua natura di attività economica, riconducibile alla peculiare categoria dell’intermediazione di mercato in posizione di terzietà svolta su base reputazionale, con annesse dinamiche (e storture) concorrenziali. Tanto premesso, la certificazione risulta oggetto di studio in ambito giuridico principalmente per le sue implicazioni pubblicistiche (quanto alla questione dell’interrelazione con le fonti dell’ordinamento), nonché per alcuni profili privatistici specifici (quanto alla questione della responsabilità civile dei certificatori). Con il presente lavoro, invece, si intende proporre una prospettiva di diritto commerciale, la quale affronti il problema della certificazione privatistica come servizio imprenditoriale che, per quanto direttamente impattante sull’affidamento collettivo, risulta invero carente di compiuta regolamentazione, ponendo all’attenzione la necessità di ricostruire de iure condito una possibile disciplina giuridica dell’attività economica che ne garantisca i requisiti fondanti ed essenziali per il buon funzionamento del mercato. Seguendo questo obiettivo d’indagine, il lavoro si struttura in quattro capitoli. Il primo capitolo offre un inquadramento della certificazione sul piano storico ed economico, riportandone le peculiarità tanto a livello di dimensione (para)ordinamentale transnazionale, quanto a livello di attività privatistica di mercato a base reputazionale, per poi presentare la questione problematica da indagarsi. Il secondo capitolo individua nella posizione di terzietà della certificazione privatistica l’elemento caratteristico di tale attività economica, come tale fondante il relativo affidamento del pubblico di mercato, al quale tuttavia non corrispondono nella disciplina vigente le relative e necessarie garanzie normative in punto d’indipendenza. In tal senso, si procede all’analisi delle discipline normative tipiche degli intermediari reputazionali terzi, al fine di ricavare il nucleo essenziale del principio d’indipendenza anche per la certificazione privatistica. Nel terzo capitolo si presenta una rilevante novità normativa, ossia l’istituto del c.d. marchio di certificazione, oggetto di recente introduzione nell’ordinamento nazionale ed europeo. Con esso, infatti, non solo il sistema dei marchi assume una nuova struttura tripartita (affiancandosi il marchio di certificazione ai tipi consolidati del marchio individuale e del marchio collettivo), ma emerge un istituto specificamente dedicato alla certificazione privatistica in quanto tale. Nell’analizzare la riforma tra norme speciali e di raccordo con il sistema in generale, si avanza l’ipotesi ricostruttiva del nuovo marchio di certificazione come possibile base normativa per la disciplina de iure condito dell’attività economica presupposta e della relativa indipendenza. Il quarto capitolo procede a sviluppare l’ipotesi ricostruttiva così proposta, valorizzando il marchio di certificazione come leva giuridica per la tutela dell’indipendenza nella relativa attività economica, in forza del divieto d’uso del marchio tipologicamente illecito quale barriera all’ingresso nel mercato della certificazione. In particolare, si verifica l’effettiva copertura normativa delle garanzie essenziali del principio d’indipendenza entro la disciplina del marchio, interpretandone contenuto obiettivo e portata applicativa nei diversi profili imprenditoriali di rilievo della certificazione come servizio economico offerto sul mercato.
2021
978-88-495-4800-6
certificazione, impresa, mercato, marchio, indipendenza
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1055894
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