Il contributo indaga le caratteristiche dei mondi fantastici immaginati da Leopardi nei "Paralipomeni della Batracomiomachia", il poemetto che abbraccia un arco temporale molto esteso, dal 1831 fino agli estremi anni napoletani. Tra l’astrattezza della descrizione paesaggistica e il continuo riferimento a realtà note (sulla scorta del meccanismo dantesco teso a indurre, nella rappresentazione di scenari insoliti e sorprendenti, il ricordo di luoghi terrestri ben conosciuti), la fantasia leopardiana conduce il lettore dalla città sotterranea e invisibile di Topaia, brulicante dei suoi abitanti, fino all’averno dei bruti (l’“immortal soggiorno / de’ topi estinti”), parodia delle tradizionali rappresentazioni dell’aldilà, raggiunto dai protagonisti (il topo Leccafondi e la sua guida Dedalo) al termine di un fantasmagorico viaggio celeste che apre alla vista il panorama surreale, ai limiti del tempo e dello spazio, di un mondo primitivo, ancora dominato dalla materia in continua trasformazione, dove la condizione umana è inesorabilmente sottoposta all’eterno ciclo distruttivo della natura e alle leggi dell’evoluzione della specie.
Geografie fantastiche leopardiane
Salvade'
2021-01-01
Abstract
Il contributo indaga le caratteristiche dei mondi fantastici immaginati da Leopardi nei "Paralipomeni della Batracomiomachia", il poemetto che abbraccia un arco temporale molto esteso, dal 1831 fino agli estremi anni napoletani. Tra l’astrattezza della descrizione paesaggistica e il continuo riferimento a realtà note (sulla scorta del meccanismo dantesco teso a indurre, nella rappresentazione di scenari insoliti e sorprendenti, il ricordo di luoghi terrestri ben conosciuti), la fantasia leopardiana conduce il lettore dalla città sotterranea e invisibile di Topaia, brulicante dei suoi abitanti, fino all’averno dei bruti (l’“immortal soggiorno / de’ topi estinti”), parodia delle tradizionali rappresentazioni dell’aldilà, raggiunto dai protagonisti (il topo Leccafondi e la sua guida Dedalo) al termine di un fantasmagorico viaggio celeste che apre alla vista il panorama surreale, ai limiti del tempo e dello spazio, di un mondo primitivo, ancora dominato dalla materia in continua trasformazione, dove la condizione umana è inesorabilmente sottoposta all’eterno ciclo distruttivo della natura e alle leggi dell’evoluzione della specie.File | Dimensione | Formato | |
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