Nel saggio sono ripercorse le vicende materiali e la fortuna letteraria e iconografica degli affreschi che decoravano le facciate del palazzo di Fiorio della Seta. Le pitture, staccate nel 1891 da Gaetano Pasetti e trasportate al Museo, sono state oggetto di una lunga fortuna letteraria partita ancora nel Cinquecento con le vite di Giorgio Vasari e prolungatasi fino all'Ottocento, quando ii pittore Pietro Nanin, poco prima della distruzione del palazzo, le riprodusse in tre tavole acquarellate che costituiscono tutt'oggi la più preziosa testimonianza del ciclo nella sua consistenza originale.
"A non ordinario ornamento di quella patria". Fortune letterarie e iconografiche degli affreschi di palazzo della Seta fra Cinque e Ottocento.
Monica Molteni
2020-01-01
Abstract
Nel saggio sono ripercorse le vicende materiali e la fortuna letteraria e iconografica degli affreschi che decoravano le facciate del palazzo di Fiorio della Seta. Le pitture, staccate nel 1891 da Gaetano Pasetti e trasportate al Museo, sono state oggetto di una lunga fortuna letteraria partita ancora nel Cinquecento con le vite di Giorgio Vasari e prolungatasi fino all'Ottocento, quando ii pittore Pietro Nanin, poco prima della distruzione del palazzo, le riprodusse in tre tavole acquarellate che costituiscono tutt'oggi la più preziosa testimonianza del ciclo nella sua consistenza originale.File in questo prodotto:
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