Il contributo - che prosegue la nostra ricerca sulla corte di Margherita di Francia, duchessa di Savoia (si vedano ad esempio i ns. studi editi da Ombre Corte nel 2011, Droz 2011) – muove dal viaggio di Margherita verso Nizza (Iter Nicaeum) accompagnata, tra gli altri, da Bartolomeo del Bene e Michel de L’Hospital, suo cancelliere dal 1550 e curatore anche di Anna d’Este, figlia di Renata di Francia e di Ercole II, duca di Ferrara. Lo studio dei rapporti franco-italiani è qui analizzato nell’ottica di Michel de L’Hospital e della sua carriera all’ombra di Margherita. Il contributo si sofferma sulle “Epistres” che il poeta-magistrato invia a Margherita, distinguendo in questo rapporto epistolare tra vero (le lettere) e fictif (i “Carmina”). Lo studio delle epistole conferma il rapporto di amicizia, di vera comunione spirituale, tra L’Hospital e la duchessa, un legame che sembra vincere il tempo e la distanza. Lo studio dei “Carmina”, in particolare, offre i più bei ritratti di Margherita, portraits nei quali fanno eco le comuni letture, i sentimenti condivisi ma anche una comunanza di ideali religiosi e politici, che sottende una comune intesa sulla gestione del potere. Anche lo studio del “Testamentum” (datato 13 marzo 1573) permette di riconoscere quell’evangelismo civile che ha orientato le azioni e l’esistenza della duchessa e del suo cancelliere.
Affectus plena : Michel de l’Hospital, “celuy que j’ayme, honore et estime comme mon pere et milieur ami”
Rosanna Gorris Camos
2020-01-01
Abstract
Il contributo - che prosegue la nostra ricerca sulla corte di Margherita di Francia, duchessa di Savoia (si vedano ad esempio i ns. studi editi da Ombre Corte nel 2011, Droz 2011) – muove dal viaggio di Margherita verso Nizza (Iter Nicaeum) accompagnata, tra gli altri, da Bartolomeo del Bene e Michel de L’Hospital, suo cancelliere dal 1550 e curatore anche di Anna d’Este, figlia di Renata di Francia e di Ercole II, duca di Ferrara. Lo studio dei rapporti franco-italiani è qui analizzato nell’ottica di Michel de L’Hospital e della sua carriera all’ombra di Margherita. Il contributo si sofferma sulle “Epistres” che il poeta-magistrato invia a Margherita, distinguendo in questo rapporto epistolare tra vero (le lettere) e fictif (i “Carmina”). Lo studio delle epistole conferma il rapporto di amicizia, di vera comunione spirituale, tra L’Hospital e la duchessa, un legame che sembra vincere il tempo e la distanza. Lo studio dei “Carmina”, in particolare, offre i più bei ritratti di Margherita, portraits nei quali fanno eco le comuni letture, i sentimenti condivisi ma anche una comunanza di ideali religiosi e politici, che sottende una comune intesa sulla gestione del potere. Anche lo studio del “Testamentum” (datato 13 marzo 1573) permette di riconoscere quell’evangelismo civile che ha orientato le azioni e l’esistenza della duchessa e del suo cancelliere.File | Dimensione | Formato | |
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