Nel 1805 Napoleone concesse a un convento veronese di poter coltivare tabacco nel proprio orto per autoconsumo. Questa breve notizia, data da Osvaldo Perini nella Storia di Verona, viene inquadrata nelle pratiche di consumo di tabacco da parte degli ambienti religiosi in età moderna e nelle attestazioni relative al Veronese. Ne emerge un uso consueto in questi ambienti, in particolare di tabacco da fiuto, e una diffusa accettazione della compatibilità con la Regola francescana e in generale con le disposizioni ecclesiastiche. Anche questa circostanza contribuì a una piena accettazione sociale e quindi alla diffusione del nuovo prodotto.
«Un prodotto innocente divenuto indispensabile coll’assuefazione». Note sull’uso del tabacco a Verona tra XVIII e XIX secolo
Brugnoli,Andrea
2017-01-01
Abstract
Nel 1805 Napoleone concesse a un convento veronese di poter coltivare tabacco nel proprio orto per autoconsumo. Questa breve notizia, data da Osvaldo Perini nella Storia di Verona, viene inquadrata nelle pratiche di consumo di tabacco da parte degli ambienti religiosi in età moderna e nelle attestazioni relative al Veronese. Ne emerge un uso consueto in questi ambienti, in particolare di tabacco da fiuto, e una diffusa accettazione della compatibilità con la Regola francescana e in generale con le disposizioni ecclesiastiche. Anche questa circostanza contribuì a una piena accettazione sociale e quindi alla diffusione del nuovo prodotto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.