La monografia affronta il tema della successione dei chiamati in subordine, approfondendo le delicate questioni implicate dal complesso fenomeno della devoluzione ereditaria, mediante un approccio che, in un’ottica tesa a fondare soluzioni e prospettive nuove per il diritto italiano, ricorre anche alla comparazione con altri ordinamenti europei. Nel primo capitolo, la vocazione dei chiamati in subordine viene collocata nel contesto del procedimento successorio mortis causa, per determinarne l’esatta natura e individuarne la differenza rispetto alla vocazione dei primi chiamati. Nel corso del secondo capitolo, sono puntualmente analizzate le circostanze idonee a provocare la devoluzione in favore dei chiamati in subordine, le quali vengono sistematicamente ordinate a seconda che si concretizzino in un vizio della vocazione, o in un vizio della delazione, oppure, ancora, in un vizio dell’acquisto ereditario del primo successibile non venuto alla successione. Il terzo capitolo è dedicato all’esame dei meccanismi attraverso cui si realizza la devoluzione in favore dei chiamati in subordine, la quale appare atteggiarsi in maniera differenziata a seconda che, in relazione al mancato successore, ricorra un vizio della vocazione (nel qual caso il contenuto della vocazione in subordine è determinato in maniera autonoma) oppure un vizio della delazione o dell’acquisto ereditario (nel qual caso il contenuto della vocazione in subordine è, invece, determinato per relationem). Nel quarto capitolo, viene, infine, indagata la posizione giuridica che caratterizza i chiamati in subordine, tanto dal punto di vista delle singole facoltà di cui essa si compone, quanto sotto il profilo della natura giuridica che la stessa complessivamente riveste.
La successione dei chiamati in subordine. Una vocazione a fisionomia variabile
R. Omodei Salè
2020-01-01
Abstract
La monografia affronta il tema della successione dei chiamati in subordine, approfondendo le delicate questioni implicate dal complesso fenomeno della devoluzione ereditaria, mediante un approccio che, in un’ottica tesa a fondare soluzioni e prospettive nuove per il diritto italiano, ricorre anche alla comparazione con altri ordinamenti europei. Nel primo capitolo, la vocazione dei chiamati in subordine viene collocata nel contesto del procedimento successorio mortis causa, per determinarne l’esatta natura e individuarne la differenza rispetto alla vocazione dei primi chiamati. Nel corso del secondo capitolo, sono puntualmente analizzate le circostanze idonee a provocare la devoluzione in favore dei chiamati in subordine, le quali vengono sistematicamente ordinate a seconda che si concretizzino in un vizio della vocazione, o in un vizio della delazione, oppure, ancora, in un vizio dell’acquisto ereditario del primo successibile non venuto alla successione. Il terzo capitolo è dedicato all’esame dei meccanismi attraverso cui si realizza la devoluzione in favore dei chiamati in subordine, la quale appare atteggiarsi in maniera differenziata a seconda che, in relazione al mancato successore, ricorra un vizio della vocazione (nel qual caso il contenuto della vocazione in subordine è determinato in maniera autonoma) oppure un vizio della delazione o dell’acquisto ereditario (nel qual caso il contenuto della vocazione in subordine è, invece, determinato per relationem). Nel quarto capitolo, viene, infine, indagata la posizione giuridica che caratterizza i chiamati in subordine, tanto dal punto di vista delle singole facoltà di cui essa si compone, quanto sotto il profilo della natura giuridica che la stessa complessivamente riveste.File | Dimensione | Formato | |
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