Questa edizione del teatro musiliano presenta diverse novità per il lettore italiano: oltre ai due drammi già noti, I fanatici (1921) e Vinzenz e l’amica di uomini importanti (1923), si pubblica qui la traduzione dell’inedito Preludio al mélodrame «Lo zodiaco» (1920). Si tratta della prima opera teatrale pubblicata dall’autore da cui emergono, insieme, il debito verso il teatro espressionista così come il tentativo di distaccarsene. Il teatro di Musil è, nelle sue parole, «una nebbia di materia spirituale». Attraverso interminabili discussioni, i suoi protagonisti descrivono ciò che l’autore ha chiamato «l’altro stato», l’utopia, il possibile, in altre parole una realtà alternativa dove i criteri e il conformismo dello «stato normale», in cui tutti noi viviamo, si dissolvono. Dimorando in questa dimensione atemporale, i personaggi musiliani giungono a noi senza perdere la loro freschezza e attualità. Vale tuttora ciò che ha affermato il regista Hans Neuenfels a proposito del teatro di Musil: è «il più importante della letteratura tedesca […] in cui si riflette, nel mondo più attuale, sul rapporto o non-rapporto fra uomo-donna, sull’individuo, e sull’essenza del tempo e della realtà».
Lo «scheletro drammatico» del teatro di Robert Musil
Salgaro Massimo
2020-01-01
Abstract
Questa edizione del teatro musiliano presenta diverse novità per il lettore italiano: oltre ai due drammi già noti, I fanatici (1921) e Vinzenz e l’amica di uomini importanti (1923), si pubblica qui la traduzione dell’inedito Preludio al mélodrame «Lo zodiaco» (1920). Si tratta della prima opera teatrale pubblicata dall’autore da cui emergono, insieme, il debito verso il teatro espressionista così come il tentativo di distaccarsene. Il teatro di Musil è, nelle sue parole, «una nebbia di materia spirituale». Attraverso interminabili discussioni, i suoi protagonisti descrivono ciò che l’autore ha chiamato «l’altro stato», l’utopia, il possibile, in altre parole una realtà alternativa dove i criteri e il conformismo dello «stato normale», in cui tutti noi viviamo, si dissolvono. Dimorando in questa dimensione atemporale, i personaggi musiliani giungono a noi senza perdere la loro freschezza e attualità. Vale tuttora ciò che ha affermato il regista Hans Neuenfels a proposito del teatro di Musil: è «il più importante della letteratura tedesca […] in cui si riflette, nel mondo più attuale, sul rapporto o non-rapporto fra uomo-donna, sull’individuo, e sull’essenza del tempo e della realtà».File | Dimensione | Formato | |
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