Obiettivi: Recenti studi hanno identificato specifiche ceramidi plasmatiche come significativi predittori di futuri eventi cardiovascolari in pazienti con nota o sospetta cardiopatia ischemica. Attualmente non è ancora noto se livelli elevati di tali ceramidi plasmatiche siano anche associate ad una maggiore severità delle stenosi delle arterie coronarie in questa popolazione di pazienti. Metodi: Abbiamo misurato i livelli di 6 ceramidi plasmatiche che sono state precedentemente associate ad alto rischio cardiovascolare [[Cer(d18:1/16:0), Cer(d18:1/18:0), Cer(d18:1/20:0), Cer(d18:1/22:0), Cer(d18:1/24:0) e Cer(d18:1/24:1)] in 167 pazienti con nota o sospetta cardiopatia ischemica, che sono stati sottoposti consecutivamente ad angiografia coronarica urgente od in elezione. Risultati: Il 77% di tali pazienti presentava una stenosi significativa (≥50%) in una o più delle arterie coronarie, la maggioranza dei quali (~60%) avevano una stenosi significativa a livello della arteria discendente anteriore (LAD). Delle 6 ceramidi misurate, livelli plasmatici più elevati di Cer(d18:1/20:0) (odds ratio aggiustato 1.39, 95%CI 1.0-1.99), Cer(d18:1/22:0) (odds ratio aggiustato 1.57, 95%CI 1.08-2.29) e Cer(d18:1/24:0) (odds ratio aggiustato 1.59, 95%CI 1.08- 2.32) erano associati in maniera significativa con la presenza di stenosi a livello della LAD ≥50%, anche dopo aggiustamento per età, sesso, fumo, presenza di cardiopatia ischemica, ipertensione, diabete, dislipidemia, terapia ipolipemizzante, velocità di filtrazione glomerulare stimata e livelli circolanti di proteina C reattiva. Analoghi risultati sono stati osservati anche dopo avere escluso i pazienti (n=15) con infarto miocardico acuto con elevazione del tratto ST. Risultati similari sono stati anche evidenziati quando i pazienti sono stati classificati utilizzando lo score di severità angiografica proposto da Gensini. Conclusioni: Questo studio trasversale dimostra per la prima volta che livelli più elevati di specifiche ceramidi plasmatiche sono associati in maniera indipendente con una maggiore severità delle stenosi coronariche a livello della LAD in una coorte di paziente che presentavano cardiopatia ischemica nota o sospetta.

ASSOCIAZIONE FRA ELEVATI LIVELLI CIRCOLANTI DI CERAMIDI E SEVERITA’DELLA STENOSI CORONARICA IN UN CAMPIONE DI PAZIENTI SOTTOPOSTI AD ANGIOGRAFIA CORONARICA ​

CALABRIA
2020-01-01

Abstract

Obiettivi: Recenti studi hanno identificato specifiche ceramidi plasmatiche come significativi predittori di futuri eventi cardiovascolari in pazienti con nota o sospetta cardiopatia ischemica. Attualmente non è ancora noto se livelli elevati di tali ceramidi plasmatiche siano anche associate ad una maggiore severità delle stenosi delle arterie coronarie in questa popolazione di pazienti. Metodi: Abbiamo misurato i livelli di 6 ceramidi plasmatiche che sono state precedentemente associate ad alto rischio cardiovascolare [[Cer(d18:1/16:0), Cer(d18:1/18:0), Cer(d18:1/20:0), Cer(d18:1/22:0), Cer(d18:1/24:0) e Cer(d18:1/24:1)] in 167 pazienti con nota o sospetta cardiopatia ischemica, che sono stati sottoposti consecutivamente ad angiografia coronarica urgente od in elezione. Risultati: Il 77% di tali pazienti presentava una stenosi significativa (≥50%) in una o più delle arterie coronarie, la maggioranza dei quali (~60%) avevano una stenosi significativa a livello della arteria discendente anteriore (LAD). Delle 6 ceramidi misurate, livelli plasmatici più elevati di Cer(d18:1/20:0) (odds ratio aggiustato 1.39, 95%CI 1.0-1.99), Cer(d18:1/22:0) (odds ratio aggiustato 1.57, 95%CI 1.08-2.29) e Cer(d18:1/24:0) (odds ratio aggiustato 1.59, 95%CI 1.08- 2.32) erano associati in maniera significativa con la presenza di stenosi a livello della LAD ≥50%, anche dopo aggiustamento per età, sesso, fumo, presenza di cardiopatia ischemica, ipertensione, diabete, dislipidemia, terapia ipolipemizzante, velocità di filtrazione glomerulare stimata e livelli circolanti di proteina C reattiva. Analoghi risultati sono stati osservati anche dopo avere escluso i pazienti (n=15) con infarto miocardico acuto con elevazione del tratto ST. Risultati similari sono stati anche evidenziati quando i pazienti sono stati classificati utilizzando lo score di severità angiografica proposto da Gensini. Conclusioni: Questo studio trasversale dimostra per la prima volta che livelli più elevati di specifiche ceramidi plasmatiche sono associati in maniera indipendente con una maggiore severità delle stenosi coronariche a livello della LAD in una coorte di paziente che presentavano cardiopatia ischemica nota o sospetta.
2020
CERAMIDI, SEVERITA DELLA STENOSI CORONARICA
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