La ricerca che qui si presenta costituisce un’analisi specifica degli omerismi rintracciabili nei corali sofoclei (parodoi e stasimi). Il campo d’indagine privilegia dunque la lingua lirica dei canti corali e, in particolare, sono esaminati nel dettaglio le parodoi e gli stasimi di tre tragedie: l’Aiace, l’Edipo Re e le Trachinie. Con ‘omerismi’ non si intendono lemmi che siano testimoniati solo nella poesia omerica: il termine è assunto in senso largo come sinonimo di ‘lemma epico, epicismo’, per cui lo spettro di indagine si estende a tutta la poesia epica arcaica: Omero, Esiodo, gli Inni Omerici e i frammenti dei poemi epici del ciclo. Per quanto concerne la relazione tra l’epos e Sofocle, manca un’opera complessiva sull’argomento, così come non vi sono singole trattazioni che affrontino esaustivamente uno dei molteplici aspetti dell’influenza della poesia epico-omerica nel poeta, dalla lingua, allo stile, ai temi narrativi, ai motivi concettuali. L’obiettivo di questa indagine non è tanto quello di individuare in maniera esauriente tutte le singole riprese, producendo una catalogazione delle diverse tipologie di ‘omerismi’ che si ritrovano nell’opera di Sofocle, come nel caso della monografia di Sideras sugli epicismi in Eschilo (A. Sideras, Aeschylus Homericus, Untersuchungen zu den Homerismen der aischyleischen Sprache, Göttingen 1971). Il fine è invece quello di studiare le modalità e le funzioni degli ‘omerismi’ all’interno delle dinamiche dell’elaborata dizione sofoclea e di valutarne l’impatto letterario nel contesto più ampio dei corali e dei drammi oggetto d’esame. Anche per questo motivo non vengono esaminati tutti gli elementi epici in maniera indifferenziata, ma si sono privilegiate quelle riprese che presentano un valore particolarmente distintivo ed espressivo dal punto di vista stilistico, e pregnante sul piano tematico e concettuale. Si tratta cioè di uno studio che cerca quanto più possibile di tenere insieme la dimensione linguistica e stilistica con quella critico-letteraria ed ermeneutica. Per questa ragione l’indagine degli omerismi dei corali delle tre tragedie esaminate è sempre preceduta da una breve introduzione nella quale sono presentati sinteticamente il contesto degli eventi e degli snodi drammatici che fanno da cornice al singolo canto, oltre che le tematiche principali e le problematiche interpretative di fondo che caratterizzano il corale in questione. Queste introduzioni hanno proprio la funzione determinante di gettare le basi e le premesse di un discorso critico che viene poi proseguito durante l’analisi approfondita e dettagliata dei singoli omerismi e dei loro specifici contesti. Le varie voci epico-omeriche sono analizzate secondo i seguenti parametri: dapprima si fornisce un inquadramento delle attestazioni del lemma nell’epos e dei rispettivi contesti; viene poi discusso di norma il dato metrico e, all’occorrenza, testuale; si passano quindi in esame le riprese del lemma nella poesia presofoclea, in particolare Eschilo e la lirica, per individuare e valutare le analogie o le differenze tra Sofocle e i poeti precedenti in una prospettiva di ‘histoire des mots’ all’interno della tradizione della lingua poetica arcaico-classica; si fornisce poi un’analisi del valore del lemma all’interno della dinamica del singolo corale, cercando di rintracciare le motivazioni che hanno indotto il poeta al recupero di quella determinata vox epica, non solo dal punto di vista stilistico ma anche indagandone la pregnanza tematica e in alcuni casi la portata concettuale; infine, laddove appare opportuno, si opera un raffronto tra il contesto epico-omerico e quello sofocleo, al fine di valutare la possibilità di un riferimento consapevole e intenzionale a personaggi/scene/motivi/temi nel testo fonte in grado di apportare determinati sovrasensi in una prospettiva propriamente intertestuale. L’indagine è ordinata per singola tragedia e per singolo canto corale. Per ogni corale viene fornito inizialmente un prospetto riassuntivo degli omerismi; nel testo le varie voci e locuzioni oggetto di indagine sono evidenziate in modo diverso a seconda di tre categorie differenti nelle quali si è deciso di ripartire schematicamente per praticità classificatoria gli ‘omerismi’ studiati: 1) omerismi a livello lessicale; 2) omerismi che presentano una risemantizzazione o una variazione originale oppure conii sofoclei su modelli omerici; 3) espressioni o vocaboli che rievocano lemmi, stilemi, tematiche o similitudini omerici.

Sofocle e Omero: gli omerismi nei corali di Aiace, Edipo Re e Trachinie

Scavello Giacomo Andrea Antonio
2020-01-01

Abstract

La ricerca che qui si presenta costituisce un’analisi specifica degli omerismi rintracciabili nei corali sofoclei (parodoi e stasimi). Il campo d’indagine privilegia dunque la lingua lirica dei canti corali e, in particolare, sono esaminati nel dettaglio le parodoi e gli stasimi di tre tragedie: l’Aiace, l’Edipo Re e le Trachinie. Con ‘omerismi’ non si intendono lemmi che siano testimoniati solo nella poesia omerica: il termine è assunto in senso largo come sinonimo di ‘lemma epico, epicismo’, per cui lo spettro di indagine si estende a tutta la poesia epica arcaica: Omero, Esiodo, gli Inni Omerici e i frammenti dei poemi epici del ciclo. Per quanto concerne la relazione tra l’epos e Sofocle, manca un’opera complessiva sull’argomento, così come non vi sono singole trattazioni che affrontino esaustivamente uno dei molteplici aspetti dell’influenza della poesia epico-omerica nel poeta, dalla lingua, allo stile, ai temi narrativi, ai motivi concettuali. L’obiettivo di questa indagine non è tanto quello di individuare in maniera esauriente tutte le singole riprese, producendo una catalogazione delle diverse tipologie di ‘omerismi’ che si ritrovano nell’opera di Sofocle, come nel caso della monografia di Sideras sugli epicismi in Eschilo (A. Sideras, Aeschylus Homericus, Untersuchungen zu den Homerismen der aischyleischen Sprache, Göttingen 1971). Il fine è invece quello di studiare le modalità e le funzioni degli ‘omerismi’ all’interno delle dinamiche dell’elaborata dizione sofoclea e di valutarne l’impatto letterario nel contesto più ampio dei corali e dei drammi oggetto d’esame. Anche per questo motivo non vengono esaminati tutti gli elementi epici in maniera indifferenziata, ma si sono privilegiate quelle riprese che presentano un valore particolarmente distintivo ed espressivo dal punto di vista stilistico, e pregnante sul piano tematico e concettuale. Si tratta cioè di uno studio che cerca quanto più possibile di tenere insieme la dimensione linguistica e stilistica con quella critico-letteraria ed ermeneutica. Per questa ragione l’indagine degli omerismi dei corali delle tre tragedie esaminate è sempre preceduta da una breve introduzione nella quale sono presentati sinteticamente il contesto degli eventi e degli snodi drammatici che fanno da cornice al singolo canto, oltre che le tematiche principali e le problematiche interpretative di fondo che caratterizzano il corale in questione. Queste introduzioni hanno proprio la funzione determinante di gettare le basi e le premesse di un discorso critico che viene poi proseguito durante l’analisi approfondita e dettagliata dei singoli omerismi e dei loro specifici contesti. Le varie voci epico-omeriche sono analizzate secondo i seguenti parametri: dapprima si fornisce un inquadramento delle attestazioni del lemma nell’epos e dei rispettivi contesti; viene poi discusso di norma il dato metrico e, all’occorrenza, testuale; si passano quindi in esame le riprese del lemma nella poesia presofoclea, in particolare Eschilo e la lirica, per individuare e valutare le analogie o le differenze tra Sofocle e i poeti precedenti in una prospettiva di ‘histoire des mots’ all’interno della tradizione della lingua poetica arcaico-classica; si fornisce poi un’analisi del valore del lemma all’interno della dinamica del singolo corale, cercando di rintracciare le motivazioni che hanno indotto il poeta al recupero di quella determinata vox epica, non solo dal punto di vista stilistico ma anche indagandone la pregnanza tematica e in alcuni casi la portata concettuale; infine, laddove appare opportuno, si opera un raffronto tra il contesto epico-omerico e quello sofocleo, al fine di valutare la possibilità di un riferimento consapevole e intenzionale a personaggi/scene/motivi/temi nel testo fonte in grado di apportare determinati sovrasensi in una prospettiva propriamente intertestuale. L’indagine è ordinata per singola tragedia e per singolo canto corale. Per ogni corale viene fornito inizialmente un prospetto riassuntivo degli omerismi; nel testo le varie voci e locuzioni oggetto di indagine sono evidenziate in modo diverso a seconda di tre categorie differenti nelle quali si è deciso di ripartire schematicamente per praticità classificatoria gli ‘omerismi’ studiati: 1) omerismi a livello lessicale; 2) omerismi che presentano una risemantizzazione o una variazione originale oppure conii sofoclei su modelli omerici; 3) espressioni o vocaboli che rievocano lemmi, stilemi, tematiche o similitudini omerici.
2020
Sofocle, Omero, Epos, Tragedia greca, Epica greca, Lingua greca
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