La presente tesi di dottorato si propone di indagare l’esperienza della contingenza e le forme che essa può assumere attraverso due concetti intrecciati formulati da Gilles Deleuze e Félix Guattari: quelli di concatenamento concreto e macchina astratta. Tali concetti sembrano essere decisivi per riuscire a pensare un tipo di esperienza in grado di rendere conto della propria genealogia, e poter così anche essere modificata. Oltre alla ricostruzione dei concetti nel pensiero dei due autori, è sembrato importante mostrare a quali effetti ontologici, etici e politici essi potessero condurre. La tesi è suddivisa in cinque capitoli: nel primo si indaga il concetto di ambiente, inteso come l’orizzonte di senso di ogni vivente, il terreno di partenza nel quale un concatenamento può nascere e su cui può agire. L’ambiente è altresì il luogo da cui i concatenamenti traggono i loro contenuti e formalizzano le loro espressioni. Il secondo capitolo è dedicato al concatenamento macchinico di desiderio, ovvero al contenuto del concatenamento. Qui si cerca di comprendere che cosa significhi per i corpi avere a che fare l’uno con l’altro, e operare una reciproca mescolanza. Attraverso l’operatore fondamentale del desiderio si è cercato di dare rilievo tanto alle sensazioni soggettive visibili, quanto alle intensità pre-soggettive non direttamente percettibili. Il terzo capitolo si occupa del concatenamento collettivo d’enunciazione, vale a dire l’espressione del concatenamento. Si tratta di un modo di concepire il linguaggio che si concentra sugli aspetti pragmatici e perlocutori delle enunciazioni, ed esso è al contempo inseparabile da un intreccio di voci che lo rende intrinsecamente sociale e politico. Nel quarto capitolo i concatenamenti vengono messi in comunicazione con la loro condizione di possibilità: la macchina astratta. Essa è ciò che permette ai concatenamenti di agganciarsi e raccordarsi l’uno con l’altro, e così facendo ne viene anche modificata. Indagando suoi aspetti fondamentali, lo schema, il diagramma e il socius, si mostra il divenire storico della macchina astratta e le sue ricadute politiche. Il quinto e ultimo capitolo propone di associare la macchina astratta con il concetto di macchina mitologica, inventato da Furio Jesi come modello di conoscibilità del mito. In questo modo ci si concentra sugli aspetti narrativi e ideologici della macchina, e si propone di utilizzare la finzione, nell’aspetto di Potenza del Falso, come strumento di contro-effettuazione etico-politica dei concatenamenti concreti sulla macchina astratta.

Le forme del contingente. Per un'ontologia e una politica dell'esperienza

Foladori. Alessandro
2020-01-01

Abstract

La presente tesi di dottorato si propone di indagare l’esperienza della contingenza e le forme che essa può assumere attraverso due concetti intrecciati formulati da Gilles Deleuze e Félix Guattari: quelli di concatenamento concreto e macchina astratta. Tali concetti sembrano essere decisivi per riuscire a pensare un tipo di esperienza in grado di rendere conto della propria genealogia, e poter così anche essere modificata. Oltre alla ricostruzione dei concetti nel pensiero dei due autori, è sembrato importante mostrare a quali effetti ontologici, etici e politici essi potessero condurre. La tesi è suddivisa in cinque capitoli: nel primo si indaga il concetto di ambiente, inteso come l’orizzonte di senso di ogni vivente, il terreno di partenza nel quale un concatenamento può nascere e su cui può agire. L’ambiente è altresì il luogo da cui i concatenamenti traggono i loro contenuti e formalizzano le loro espressioni. Il secondo capitolo è dedicato al concatenamento macchinico di desiderio, ovvero al contenuto del concatenamento. Qui si cerca di comprendere che cosa significhi per i corpi avere a che fare l’uno con l’altro, e operare una reciproca mescolanza. Attraverso l’operatore fondamentale del desiderio si è cercato di dare rilievo tanto alle sensazioni soggettive visibili, quanto alle intensità pre-soggettive non direttamente percettibili. Il terzo capitolo si occupa del concatenamento collettivo d’enunciazione, vale a dire l’espressione del concatenamento. Si tratta di un modo di concepire il linguaggio che si concentra sugli aspetti pragmatici e perlocutori delle enunciazioni, ed esso è al contempo inseparabile da un intreccio di voci che lo rende intrinsecamente sociale e politico. Nel quarto capitolo i concatenamenti vengono messi in comunicazione con la loro condizione di possibilità: la macchina astratta. Essa è ciò che permette ai concatenamenti di agganciarsi e raccordarsi l’uno con l’altro, e così facendo ne viene anche modificata. Indagando suoi aspetti fondamentali, lo schema, il diagramma e il socius, si mostra il divenire storico della macchina astratta e le sue ricadute politiche. Il quinto e ultimo capitolo propone di associare la macchina astratta con il concetto di macchina mitologica, inventato da Furio Jesi come modello di conoscibilità del mito. In questo modo ci si concentra sugli aspetti narrativi e ideologici della macchina, e si propone di utilizzare la finzione, nell’aspetto di Potenza del Falso, come strumento di contro-effettuazione etico-politica dei concatenamenti concreti sulla macchina astratta.
2020
Deleuze, concatenamento, macchina, mito, esperienza, Jesi
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Descrizione: Tesi di Dottorato
Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1014971
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