Oltre all’indagine sul campo condotta con i proprietari di posto barca e di boa e gli operatori turistici, si è ritenuto opportuno condurre interviste di tipo qualitativo a testimoni privilegiati, responsabili di altri porti turistici sul Garda, al fine di conoscere se sia stata riscontrata una ricaduta positiva per la località turistica a seguito dell’apertura del nuovo porto o grazie all’ammodernamento delle strutture esistenti. Si è scelto di procedere con interviste a responsabili di porti turistici di proprietà pubblica e, dato che il Lago di Garda nel suo insieme è di fatto Sistema Turistico Locale, si è deciso di intervistare testimoni tanto della sponda bresciana come di quella veronese. Giacché tutti i porti della sponda lombarda sono amministrati dal Demanio Lacuale, mentre sulla sponda veronese solo un porto, quello di Peschiera, risponde a caratteristiche analoghe a quelle del nuovo porto di Bardolino, nel complesso sono state condotte due interviste, una a un responsabile dell’Ufficio demaniale di Salò e un’altra all’Assessore all’Ambiente e alla Portualità del Comune di Peschiera del Garda, Gianluca Fiorio. Per quanto riguarda la sponda bresciana del Lago di Garda, i porti di maggior rilievo ai fini della presente indagine sono stati ritenuti quelli di Barbarano, Lungolago e Sirena, tutti situati nel Comune di Salò. Sebbene queste strutture siano state costruite negli anni Cinquanta, oggi è in corso un processo di ammodernamento e parziale ampliamento che ha portato la capacità a circa 220 posti barca, aggiungendo nuovi servizi accessori agli utenti. Nonostante questi investimenti, l’intervistato si è mostrato determinato nell’affermare che la nautica è un fattore di attrattiva di importanza assolutamente limitata per il turismo del Lago di Garda, che si alimenta principalmente di soggiorni di tipo balneare. Si riscontra, infatti, che i clienti dei porti in questione sono per il 50% residenti nel comune di Salò, mentre la restante parte è costituita da utenti che risiedono abitualmente in altre località, anche straniere, ma che hanno a Salò una seconda casa. Molto limitata è, dunque, la percentuale di turisti nautici a tutti gli effetti. In questo contesto, un fenomeno estremamente rilevante per l’intervistato è quello delle imbarcazioni utilizzate come seconde case. Accade di sovente, infatti, che i porti turistici privati pratichino prezzi agevolati ai clienti in possesso di imbarcazioni di dimensioni medio-grandi per un noleggio annuale del posto barca. Ciò consente che le imbarcazioni vengano utilizzate come seconda casa e che, quindi, la percentuale dei turisti nautici veri e propri che pernottano in strutture ricettive sia davvero limitata.

Approfondimento qualitativo: le esperienze dei porti turistici di Salò e Peschiera del Garda

Cobelli, Nicola
2012-01-01

Abstract

Oltre all’indagine sul campo condotta con i proprietari di posto barca e di boa e gli operatori turistici, si è ritenuto opportuno condurre interviste di tipo qualitativo a testimoni privilegiati, responsabili di altri porti turistici sul Garda, al fine di conoscere se sia stata riscontrata una ricaduta positiva per la località turistica a seguito dell’apertura del nuovo porto o grazie all’ammodernamento delle strutture esistenti. Si è scelto di procedere con interviste a responsabili di porti turistici di proprietà pubblica e, dato che il Lago di Garda nel suo insieme è di fatto Sistema Turistico Locale, si è deciso di intervistare testimoni tanto della sponda bresciana come di quella veronese. Giacché tutti i porti della sponda lombarda sono amministrati dal Demanio Lacuale, mentre sulla sponda veronese solo un porto, quello di Peschiera, risponde a caratteristiche analoghe a quelle del nuovo porto di Bardolino, nel complesso sono state condotte due interviste, una a un responsabile dell’Ufficio demaniale di Salò e un’altra all’Assessore all’Ambiente e alla Portualità del Comune di Peschiera del Garda, Gianluca Fiorio. Per quanto riguarda la sponda bresciana del Lago di Garda, i porti di maggior rilievo ai fini della presente indagine sono stati ritenuti quelli di Barbarano, Lungolago e Sirena, tutti situati nel Comune di Salò. Sebbene queste strutture siano state costruite negli anni Cinquanta, oggi è in corso un processo di ammodernamento e parziale ampliamento che ha portato la capacità a circa 220 posti barca, aggiungendo nuovi servizi accessori agli utenti. Nonostante questi investimenti, l’intervistato si è mostrato determinato nell’affermare che la nautica è un fattore di attrattiva di importanza assolutamente limitata per il turismo del Lago di Garda, che si alimenta principalmente di soggiorni di tipo balneare. Si riscontra, infatti, che i clienti dei porti in questione sono per il 50% residenti nel comune di Salò, mentre la restante parte è costituita da utenti che risiedono abitualmente in altre località, anche straniere, ma che hanno a Salò una seconda casa. Molto limitata è, dunque, la percentuale di turisti nautici a tutti gli effetti. In questo contesto, un fenomeno estremamente rilevante per l’intervistato è quello delle imbarcazioni utilizzate come seconde case. Accade di sovente, infatti, che i porti turistici privati pratichino prezzi agevolati ai clienti in possesso di imbarcazioni di dimensioni medio-grandi per un noleggio annuale del posto barca. Ciò consente che le imbarcazioni vengano utilizzate come seconda casa e che, quindi, la percentuale dei turisti nautici veri e propri che pernottano in strutture ricettive sia davvero limitata.
2012
Turismo nautico, porti turistici, impatto economico
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11562/1013333
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