Nel contributo si riassumono i risultati della valutazione archeologica preliminare effettuata per le due aree destinate ad accogliere opere di invaso e collocate nella bassa pianura del fiume Adige, fra i comuni di Sant’Urbano, Vighizzolo d’Este e Megliadino San Vitale. Nonostante la maggioranza dei ritrovamenti archeologici qui effettuati sia avvenuta in maniera casuale, a seguito di sterri, aratura o lavori edilizi, appare chiaro come un insediamento continuativo dell’area sia iniziato almeno dalla fine del secondo Millennio a.C. epoca nella quale sono già attestati i primi lavori di arginature perifluviali costruita sull’antico corso dell’Adige, a dimostrazione di come l’intervento dell’uomo sulle acque sia di antica origine nella regione. L’insediamento prosegue poi in maniera ininterrotta fino ad oggi, con un alto numero di ritrovamenti datati all’età romana, rimanendo apparentemente sempre di tipo rurale, con campi, qualche villa rustica sparsa e vaste aree di necropoli. I grandi cambiamenti dell’idrografia avvenuti verso la metà del primo millennio d.C. fanno suppore inoltre che molti degli insediamenti precedenti possano giacere sepolti sotto metri di terreno alluvionale.
L’indagine archeologica
Luigi Turri
2019-01-01
Abstract
Nel contributo si riassumono i risultati della valutazione archeologica preliminare effettuata per le due aree destinate ad accogliere opere di invaso e collocate nella bassa pianura del fiume Adige, fra i comuni di Sant’Urbano, Vighizzolo d’Este e Megliadino San Vitale. Nonostante la maggioranza dei ritrovamenti archeologici qui effettuati sia avvenuta in maniera casuale, a seguito di sterri, aratura o lavori edilizi, appare chiaro come un insediamento continuativo dell’area sia iniziato almeno dalla fine del secondo Millennio a.C. epoca nella quale sono già attestati i primi lavori di arginature perifluviali costruita sull’antico corso dell’Adige, a dimostrazione di come l’intervento dell’uomo sulle acque sia di antica origine nella regione. L’insediamento prosegue poi in maniera ininterrotta fino ad oggi, con un alto numero di ritrovamenti datati all’età romana, rimanendo apparentemente sempre di tipo rurale, con campi, qualche villa rustica sparsa e vaste aree di necropoli. I grandi cambiamenti dell’idrografia avvenuti verso la metà del primo millennio d.C. fanno suppore inoltre che molti degli insediamenti precedenti possano giacere sepolti sotto metri di terreno alluvionale.File | Dimensione | Formato | |
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