Quanto contavano, nell’antico processo criminale romano, la virtù e l’empietà dell’accusato? Quanto, di contro, pesavano il principio di legalità e lo stato di diritto? I reati commessi dall’Orazio superstite e dal decemviro Appio Claudio vengono considerati in questo saggio non solo nella cornice ordinamentale del settimo e del quinto secolo a.C., ma anche e soprattutto alla luce delle personali qualità di due personaggi che rispettivamente incarnano l’archetipo dell’eroe e quello dell’antieroe. Il confronto tra il giudizio popolare cui fu sottoposto il primo e quello plebeo promosso nei confronti del secondo evidenzia come anche a Roma, madre del diritto, la legge potesse cedere alla sovranità del caso concreto.
Orazio e Appio Claudio. Un eroe e un antieroe a giudizio
Pelloso, Carlo
;Garofalo, Luigi
2019-01-01
Abstract
Quanto contavano, nell’antico processo criminale romano, la virtù e l’empietà dell’accusato? Quanto, di contro, pesavano il principio di legalità e lo stato di diritto? I reati commessi dall’Orazio superstite e dal decemviro Appio Claudio vengono considerati in questo saggio non solo nella cornice ordinamentale del settimo e del quinto secolo a.C., ma anche e soprattutto alla luce delle personali qualità di due personaggi che rispettivamente incarnano l’archetipo dell’eroe e quello dell’antieroe. Il confronto tra il giudizio popolare cui fu sottoposto il primo e quello plebeo promosso nei confronti del secondo evidenzia come anche a Roma, madre del diritto, la legge potesse cedere alla sovranità del caso concreto.File | Dimensione | Formato | |
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