Inaugurato il 2 luglio 1880 e dismesso quasi un secolo dopo, l’ospedale psichiatrico San Giacomo di Tomba di Verona ha prodotto un consistente patrimonio documentario per lo più costituito dalle cartelle cliniche dei pazienti: uomini e donne giudicati ‘folli’, tra i quali si incontrano malati di mente, pellagrosi, alcolizzati, persone depresse o dal comportamento deviante, pazzi criminali, bambini epilettici. Dopo aver dato conto dell’importanza e dei limiti della fonte cartella clinica, nonché delle potenzialità del materiale custodito nell’archivio del San Giacomo di Tomba, i contributi si interrogano sulle trasformazioni della percezione della follia sia esaminando alcune tipologie di pazienti, quali soldati della prima e della seconda guerra mondiale; dozzinanti, cioè ricoverati che versavano una retta; madri colpite da depressione post partum, sia mettendo in evidenza la funzione dell’ente e il suo rapporto con i pazienti, i loro familiari e la città.
Raccontare la follia. Le carte dell’ospedale psichiatrico veronese di San Giacomo di Tomba
M. Garbellotti;E. Gamberoni;S. Carraro
2019-01-01
Abstract
Inaugurato il 2 luglio 1880 e dismesso quasi un secolo dopo, l’ospedale psichiatrico San Giacomo di Tomba di Verona ha prodotto un consistente patrimonio documentario per lo più costituito dalle cartelle cliniche dei pazienti: uomini e donne giudicati ‘folli’, tra i quali si incontrano malati di mente, pellagrosi, alcolizzati, persone depresse o dal comportamento deviante, pazzi criminali, bambini epilettici. Dopo aver dato conto dell’importanza e dei limiti della fonte cartella clinica, nonché delle potenzialità del materiale custodito nell’archivio del San Giacomo di Tomba, i contributi si interrogano sulle trasformazioni della percezione della follia sia esaminando alcune tipologie di pazienti, quali soldati della prima e della seconda guerra mondiale; dozzinanti, cioè ricoverati che versavano una retta; madri colpite da depressione post partum, sia mettendo in evidenza la funzione dell’ente e il suo rapporto con i pazienti, i loro familiari e la città.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.