Il contributo analizza come la presenza di alcuni governatori quali il du Bellay e Giovanni Caracciolo abbia favorito l’arrivo a Torino di molti ‘bannis’ come Marot e Dolet o il poligrafo, “randagio” e irregolare, Gabriele Simeoni. L’analisi si concentra dunque sul Piemonte terra di rifugiati e di frontiera, mettendo in luce come questo territorio abbia sempre svolto un ruolo di mediazione culturale. Se già vi erano stati accolti Jacques Grévin e Jacques Peletier du Mans, cui avevamo già dedicato dei saggi, ora lo studio si volge a mettere in luce il ruolo di altri destini paralleli, quali quelli di Clément Marot e Etienne Dolet, intellettuali che hanno la stessa fede in Dio e nei libri, convinti entrambi che il libro sia uno strumento di evangelizzazione.
"Je voys, je viens ça et là tout pensif”: poesia ed eresia nel Piemonte francese
Rosanna Gorris
2019-01-01
Abstract
Il contributo analizza come la presenza di alcuni governatori quali il du Bellay e Giovanni Caracciolo abbia favorito l’arrivo a Torino di molti ‘bannis’ come Marot e Dolet o il poligrafo, “randagio” e irregolare, Gabriele Simeoni. L’analisi si concentra dunque sul Piemonte terra di rifugiati e di frontiera, mettendo in luce come questo territorio abbia sempre svolto un ruolo di mediazione culturale. Se già vi erano stati accolti Jacques Grévin e Jacques Peletier du Mans, cui avevamo già dedicato dei saggi, ora lo studio si volge a mettere in luce il ruolo di altri destini paralleli, quali quelli di Clément Marot e Etienne Dolet, intellettuali che hanno la stessa fede in Dio e nei libri, convinti entrambi che il libro sia uno strumento di evangelizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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