Nelle metodologie quantitative, i ricercatori condizionano il contesto di studio in modo tale che questo si adatti al metodo e alla verifica dell’ipotesi iniziale (processo ipotetico-deduttivo). Durante questo processo, quindi, i ricercatori maneggiano la realtà perché questa sia controllabile e, quindi, studiabile attraverso un metodo di ricerca chiaro e condiviso. Se questa metodologia è in sintonia con obiettivi di ricerca sanitaria quali la dimostrazione dell’efficacia di un farmaco o di un intervento complesso, oppure la descrizione della distribuzione della popolazione all’interno di un determinato ambito clinico, che cosa succede quando il fenomeno è recalcitrante a questo tipo di operazioni e non può essere né manipolato né controllato? È possibile una ricerca scientifica e rigorosa in questo caso? In particolare, fenomeni refrattari al controllo sono i significati individuali, i processi psicologici e sociali, le emozioni, le credenze, i pattern di comportamento all’interno dei contesti di vita. Questi non possono essere imbavagliati dentro un rigido metodo di indagine ipotetico-deduttivo in quanto portatori di una dimensione non prevedibile a priori. Dal momento che le cure palliative (CP) sono un approccio integrato per identificare, anche precocemente, trattamenti per il dolore e la gestione dei sintomi, nonché per l'implementazione di strategie volte a rispondere a bisogni psico-sociali e spirituali dei pazienti, i professionisti della salute in CP sperimentano quotidianamente quell’umano e reale intreccio tra aspetti clinici e fenomeni personali e sociali, riconoscono che questi due ambiti sanno influenzarsi a vicenda, comprendono come ci sia necessità di strumenti di indagine scientifica altri rispetto a quelli della ricerca quantitativa.
Ricerca qualitativa in cure palliative
Luca Ghirotto
2019-01-01
Abstract
Nelle metodologie quantitative, i ricercatori condizionano il contesto di studio in modo tale che questo si adatti al metodo e alla verifica dell’ipotesi iniziale (processo ipotetico-deduttivo). Durante questo processo, quindi, i ricercatori maneggiano la realtà perché questa sia controllabile e, quindi, studiabile attraverso un metodo di ricerca chiaro e condiviso. Se questa metodologia è in sintonia con obiettivi di ricerca sanitaria quali la dimostrazione dell’efficacia di un farmaco o di un intervento complesso, oppure la descrizione della distribuzione della popolazione all’interno di un determinato ambito clinico, che cosa succede quando il fenomeno è recalcitrante a questo tipo di operazioni e non può essere né manipolato né controllato? È possibile una ricerca scientifica e rigorosa in questo caso? In particolare, fenomeni refrattari al controllo sono i significati individuali, i processi psicologici e sociali, le emozioni, le credenze, i pattern di comportamento all’interno dei contesti di vita. Questi non possono essere imbavagliati dentro un rigido metodo di indagine ipotetico-deduttivo in quanto portatori di una dimensione non prevedibile a priori. Dal momento che le cure palliative (CP) sono un approccio integrato per identificare, anche precocemente, trattamenti per il dolore e la gestione dei sintomi, nonché per l'implementazione di strategie volte a rispondere a bisogni psico-sociali e spirituali dei pazienti, i professionisti della salute in CP sperimentano quotidianamente quell’umano e reale intreccio tra aspetti clinici e fenomeni personali e sociali, riconoscono che questi due ambiti sanno influenzarsi a vicenda, comprendono come ci sia necessità di strumenti di indagine scientifica altri rispetto a quelli della ricerca quantitativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.