L’articolo per la prima volta indaga un aspetto rilevante della ricezione di Orazio nei corsi di poetica compilati e usati come manuali all’Accademia Mohyliana di Kiev (secc. XVII-XVIII), e cioè l’uso del retaggio poetico e ‘teorico-letterario’ del classico latino nella composizione di poesia da parte degli autori dei manuali e professori di poetica. Analizzando diversi componimenti poetici, originali o mutuati da altri autori, nei quali viene variamente utilizzato il retaggio oraziano (nella forma di citazioni, riecheggiamenti, e nella composizione di parodie cristiane), l’A. inserisce le modalità analizzate di uso della poesia oraziana nella più ampia cornice della principi che informavano l’istruzione, e quindi anche la composizione di poesia, all’Accademia Mohyliana, che possono essere sintetizzati dalla formula pietas litterata. Poiché in questo contesto, come nella pedagogia gesuitica, la poesia era considerata un ‘esercizio spirituale’, l’elaborazione in chiave cristiana di eminenti autori pagani e la fondazione di un proprio ‘Parnaso’ sulle colline di Kiev dovevano contribuire all’inserimento della propria istituzione e della propria cultura nella Latinitas europea.
Il retaggio di Orazio nella poesia neolatina delle poetiche kieviane: alcuni modi della sua ricezione
SIEDINA, Giovanna
2007-01-01
Abstract
L’articolo per la prima volta indaga un aspetto rilevante della ricezione di Orazio nei corsi di poetica compilati e usati come manuali all’Accademia Mohyliana di Kiev (secc. XVII-XVIII), e cioè l’uso del retaggio poetico e ‘teorico-letterario’ del classico latino nella composizione di poesia da parte degli autori dei manuali e professori di poetica. Analizzando diversi componimenti poetici, originali o mutuati da altri autori, nei quali viene variamente utilizzato il retaggio oraziano (nella forma di citazioni, riecheggiamenti, e nella composizione di parodie cristiane), l’A. inserisce le modalità analizzate di uso della poesia oraziana nella più ampia cornice della principi che informavano l’istruzione, e quindi anche la composizione di poesia, all’Accademia Mohyliana, che possono essere sintetizzati dalla formula pietas litterata. Poiché in questo contesto, come nella pedagogia gesuitica, la poesia era considerata un ‘esercizio spirituale’, l’elaborazione in chiave cristiana di eminenti autori pagani e la fondazione di un proprio ‘Parnaso’ sulle colline di Kiev dovevano contribuire all’inserimento della propria istituzione e della propria cultura nella Latinitas europea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.