Il software conserva la maggior parte del know-how che occorre per svilupparlo. Poiché oggigiorno il software può essere facilmente duplicato e ridistribuito ovunque, il rischio che la proprietà intellettuale venga violata su scala globale è elevato. Una delle più interessanti soluzioni a questo problema è dotare il software di un watermark. Ai watermark si richiede non solo di certificare in modo univoco il proprietario del software, ma anche di essere resistenti e pervasivi. In questa tesi riformuliamo i concetti di robustezza e pervasività a partire dalla semantica delle tracce. Evidenziamo i cicli quali costrutti di programmazione pervasivi e introduciamo le trasformazioni di ciclo come mattone di costruzione per schemi di watermarking pervasivo. Passiamo in rassegna alcune fra tali trasformazioni, studiando i loro principi di base. Infine, sfruttiamo tali principi per costruire una tecnica di watermarking pervasivo. La robustezza rimane una difficile, quanto affascinante, questione ancora da risolvere.